A Thing Called Joe
Per Flouzat “A Thing Called Joe” è stato un esercizio di abbandono. Il giorno prima di registrarlo, il batterista ha passato il pomeriggio a confrontare varie versioni, rilassandosi e chiacchierando con i compagni della band. Il giorno dopo Flouzat, il pianista Sullivan Fortner e il bassista Desmond White si sono incontrati in studio, hanno scelto a turno i brani da un elenco, hanno proposto dei suggerimenti d’istinto sugli arrangiamenti e li hanno registrati, di rado più di due volte. A fine giornata, avevano 18 tracce. Poi hanno scremato il materiale e scoperto insieme la giusta sequenza da proporre agli ascoltatori affinché potessero goderseli a ripetizione. Flouzat, compositore emergente, si ispira da sempre all’arguzia e alla sottile raffinatezza di personaggi come Harold Arlen, Yip Harburg, Oscar Hammerstein e i fratelli Gershwin. Il suo interesse per il Canzoniere americano l’ha portato a imparare i testi di classici meno noti per eseguirli durante le jam session e farli propri.
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Artisti:
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Supporto:CD Audio
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Numero supporti:1
Disco 1
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