Un’interessante ricostruzione della storia del Teatro Regio di Torino dal 1740 ai giorni nostri: la storia di un teatro che è strettamente intrecciata alla storia della sua città e del suo paese: prima un teatro di corte, poi un teatro nazionale, passando attraverso il periodo francese per diventare infine un “teatro della città”. Ho scoperto che per la maggior parte dei regnanti il teatro era solo un luogo di ritrovo dell’aristocrazia, tranne Carlo Felice che era un appassionato melomane; che la regola era di fare poche opere nel periodo di Carnevale; che si doveva aprire la stagione sempre con un’opera nuova; che i famosi cantanti del tempo si comportavano come le moderne star holliwoodiane etc.
Torino. Il Teatro Regio
Sin dalla sua fondazione, nel 1740, il Teatro Regio di Torino si collocò ai più alti livelli nel circuito internazionale delle capitali della musica, in un'epoca in cui l'opera, diffusa in tutte le corti europee, costituiva la più nobile forma di spettacolo. Ma la sua storia è anche intimamente legata a quella di Torino e del nostro Paese: teatro di corte prima, "Teatro Nazionale", "Grand Théâtre des Arts", "Théâtre Imperial" negli anni della Rivoluzione francese e dell'Impero napoleonico, e infine "teatro della città", il Regio ha rispecchiato vicende e umori di quasi trecento anni di vita italiana. Ne sono prova, forse effimera ma assai rivelatrice, gli spettacoli allestiti per celebrare i momenti salienti della vita politica, dalle nozze dei regnanti alle feste repubblicane e imperiali, sino alle "accademie di ginnastica" d'epoca fascista. Allo stesso tempo, parallela e intrecciata a quella del Regio, si svolgeva la storia della musica e della fruizione di uno spettacolo che, in forme e modi differenti, non ha mai smesso di affascinare il pubblico.
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Anno edizione:2016
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In commercio dal:3 marzo 2016
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