Il tradimento del bello. Le trans-figurazioni tra avanguardia e post-modernità
La crisi del canone del Bello negli anni venti e trenta del Novecento ha spostato il baricentro del discorso estetico sul terreno del sociale, inventando nuovi modelli comunicativi e combattendo contro il modello consumìstico e delle mode. Alla fine degli anni cinquanta si registra uno spostamento dall'interesse per l'opera d'arte a quello verso il comportamento artistico (come nel Wiener Aktionismus). Nel periodo compreso tra la fine degli anni cinquanta e la fine degli anni settanta compare l'esperimento con l'elemento virtuale, mentre dalla fine degli anni ottanta a oggi si assiste a un ritorno di attenzione per la sensorialità e a un rapporto più stretto con la pittura e con la musica, nonché alla verifica della proiezione dei sensi sull'oggetto artistico. In questo volume ci si confronta con le avanguardie storiche e con le loro trasformazioni analizzando, grazie al contributo di storici dell'arte, letterati e studiosi di estetica, le premesse del discorso sulla postmodernità e la questione della sua sostenibilità nel presente.
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Anno edizione:2007
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