Tre settimane, un mondo

viaggio affascinante quella dell'autore, anche se davvero doloroso da leggere le vicende della famiglia

Buon libro

È la primavera del 2002 quando Nicholas Spark, in crisi per la stesura del suo nuovo romanzo Come un uragano, riceve per posta un dépliant che pubblicizza un viaggio di tre settimane composto da diverse tappe in giro per il globo. Dopo averlo proposto a sua moglie Cathy, che però rifiuta perché ha una casa e cinque figli di cui occuparsi, fa lo stesso con suo fratello Micah e questo accetta immediatamente. Così partono insieme, non senza che Nicholas si senta in colpa per aver lasciato la moglie da sola e con un sacco di faccende di cui occuparsi. Il libro non è altro che un diario di viaggio dei fratelli Sparks, a cui si affianca il diario di viaggio della loro vita. Ciascun capitolo è diviso informalmente in due parti: mentre nella prima ci si concentra sulla descrizione dei luoghi che visitano e delle attività con cui si intrattengono, la seconda narra quella che è stata la loro vita fino a quel momento. Tanti sono i ricordi che saltano alla mente dello scrittore: le numerose guerre con i fucili ad aria compressa dell’infanzia, la continua sensazione da parte di Nicholas di essere il figlio meno apprezzato dell’adolescenza, l’esperienza al college, la scoperta – su scherzoso suggerimento della madre – della passione per la scrittura e i lutti familiari che hanno segnato profondamente entrambi dell’età adulta. È un racconto intimo, che mette a nudo il famoso scrittore e lo rende più umano agli occhi dei lettori, che mette in evidenza gli avvenimenti della sua vita che più lo hanno forgiato come uomo, come padre e marito e come autore di best seller.