Trouble Will Find Me

Mi piace molto l’atmosfera generale di questo album. Mi sembra un po’ più cupo, forse a causa di brani come Graceless, in cui le strofe trasmettono una certa tristezza. Anche i testi non aiutano a rendere il tono più luminoso. Eppure, nonostante questo, l’album mantiene un’atmosfera davvero straordinaria. Man mano che i The National continuano a evolversi, riescono comunque a mantenere le cose interessanti. Mi piace davvero molto questo album. Non è un’opera particolarmente grandiosa, ma offre alcune canzoni malinconiche e bellissime che so già che continuerò ad ascoltare.

Mi piace molto l’atmosfera generale di questo album. Mi sembra un po’ più cupo, forse a causa di brani come Graceless, in cui le strofe trasmettono una certa tristezza. Anche i testi non aiutano a rendere il tono più luminoso. Eppure, nonostante questo, l’album mantiene un’atmosfera davvero straordinaria. This is the Last Time inizia con quello che penso sia un basso pesantemente invertito, ed è incredibile. La progressione di questa canzone, insieme agli elementi orchestrali, la rende la mia preferita dell’album. È un’esperienza assoluta per me. Il ritmo della batteria aggiunge tantissimo, e le voci femminili sovrapposte la rendono ancora più bella. La adoro davvero, ed è una traccia molto emozionante. Man mano che i The National continuano a evolversi riescono comunque a mantenere le cose interessanti. Mi piace davvero molto questo album. Non è un’opera particolarmente grandiosa, ma offre alcune canzoni malinconiche e bellissime che so già che continuerò ad ascoltare.

Trouble will find me continua nel solco della migliore tradizione dei The National. Musicalmente il disco è un altro capolavoro assoluto. La batteria imprevedibile di Bryan Devendorf, le trame di chitarra dei gemelli Dessner, la voce "senza fondo" di Matt Berninger regalano all'ascoltatore una esperienza di puro piacere sonoro. I The National in questo nuovo lavoro non osano avventurarsi su strade totalmente nuove (eccezion fatta per le magnifiche Pink Rabbits e This is the Last Time) preferendo perfezionare un genere di cui sono già maestri indiscussi.Le atmosfere sono sempre quelle malinconiche a cui ci ha abituato la band di Brooklyn ma questa volta i toni epici e sfidanti di High Violet sono abbandonati e a prevalere è una atmosfera di rassegnazione o accettazione cui si abbandonano i vari protagonisti delle canzoni. E' un disco che senza dubbio andrebbe ascoltato con delle buone cuffie per riuscire a cogliere gli innumerevoli tocchi che impreziosiscono ogni traccia. Anche dopo ripetuti ascolti ci si ritrova a sorprendersi di scoprire nuove tessiture musicali. A livelo di brani spiccano su tutti Sea of Love e le già citate This is the Last Time/Pink Rabbits ma, a dire il vero, non c'è alcuna "weak track", i pezzi sono tutti bellissimi. In conclusione, si può ben dire che i The National hanno raggiunto la perfezione del loro stile. Se vogliono continuare a stupire, il prossimo album dovrà giocoforza segnare una partenza verso territori per loro inesplorati.