Tutto ha avuto inizio in quella stanza

Fabrizio ci racconta la sua vita di giocatore d'azzardo con una schiettezza e consapevolezza che ti prende e ti accompagna, pagina dopo pagina, sulle montagne russe di un vizio patologico. Scorrendo le pagine ti sembra quasi di essere lì accanto a lui, di sentire le emozioni che il gioco gli procura, la disperazione che gli infligge. Ti viene quasi voglia di urlargli: "Fermati" tanto il racconto è vivido. E pagina dopo pagina, quando pensi che sia ormai finito nel baratro senza alcuna speranza, ecco che la salvezza arriva, se la vuoi veramente. E alla fine, chiudendo la quarta di copertina, realizzi che, con umiltà, consapevolezza e forza di volontà, tutti possiamo, come il protagonista, cercare di affrontare e sconfiggere problemi ben più lievi ai quali diamo troppa importanza. Lo consiglio a chiunque perché ti porta a grandi riflessioni e alla consapevolezza che, amando se stessi, tutto può essere affrontato.

Un racconto autobiografico in cui si affronta la problematica del gioco d'azzardo che il protagonista riesce a superare grazie alla forza di un grande amore familiare. Un lessico semplice per una lettura avvincente unitamente ad un messaggio di speranza che, tra le righe, l'autore invia al lettore.

Con una narrazione diretta e schietta, pagina dopo pagina si descrive l’evoluzione del disturbo da gioco compulsivo. Si viene catapultati sin da subito nella mente del protagonista e si vive con lui ogni sua emozione, ragionamento e scelta. È la storia di una lotta tra il protagonista, il gioco e la vita. È un percorso cosciente di crescita e di consapevolezza che permette di comprendere i meccanismi e le azioni frutto di una dipendenza e che nonostante tutto ci sia sempre e comunque la possibilità di potersi rialzare e migliorarsi.