Gli ultimi giorni di agosto - Massimo Bocchiola - copertina
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Letteratura: Italia
Gli ultimi giorni di agosto
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Descrizione


Ultimi giorni di agosto. La luce al crepuscolo colora delle tinte più vive i fiori ancora ricchi e i frutti nei pometi. È la stagione di frenesie di insetti, di passiflore che si avvinghiano ai fili con viticci sinuosi; nella Bassa Padana è il momento del raccolto per il riso e la meliga, e più in alto per le uve mature. Eppure nulla come la fine dell'estate promette il declino della vecchiaia, l'approssimarsi di un dopo, il ritorno di barlumi di memoria simili a fuggevoli malie. Un uomo vede la sua casa riempirsi dei frantumi del passato; allo specchio, sul suo volto, osserva i volti delle generazioni che lo hanno preceduto, spettri che proliferano attorno a lui fino a farsi patologia, febbri a cui opporre contravveleni e palliativi. "Gli ultimi giorni di agosto" ricompone quelle febbri in un romanzo di consunzione, un canzoniere in prosa per frammenti e presagi in cui la vita abbraccia la scrittura. Episodi minimi mostrano l'estate del tempo nel suo dissiparsi: una giornata trascorsa col padre, i corpi acerbi di un ragazzo e una ragazza che spingono le bici in mezzo alla campagna, la pelle di un serpente ritrovata sulla tomba di famiglia. In questo perdersi dell'istante nell'universale emerge l'antidoto di secondi, minuti, a volte interi giorni di felicità: un gol di Paolo Rossi, l'ombra rinfrescante di un albero lungo la strada, l'immersione nella sensualità di organismi desideranti. È qui che la scrittura dischiude la memoria alle epifanie dell'aforisma, traccia linee che congiungono la biografìa più intima alla letteratura: al mito dell'assenza di Moby Dick, alla scomparsa di Bruno Schulz, al fantasma di Henry James. Negli Ultimi giorni di agosto Massimo Bocchiola, trai maggiori poeti e traduttori contemporanei, disegna nella Pianura Padana la torrida geografia di un passato e, trattenendone sulla pagina le risonanze, costruisce un romanzo familiare dagli echi pascoliani. Una biglia di vetro in cui dare asilo ai volti perduti nell'ombra.

Dettagli

5 luglio 2018
147 p., Rilegato
9788842824756

Conosci l'autore

Foto di Massimo Bocchiola

Massimo Bocchiola

È nato e vive a Pavia, dove si è laureato in Filologia Romanza con Cesare Segre. Dopo avere insegnato alcuni anni Lettere nelle scuole si è dedicato soprattutto alla traduzione dall’inglese per l’editoria: da allora ha tradotto circa un’ottantina di opere – soprattutto di narrativa, ma anche di saggistica e di poesia – di numerosi autori, fra i quali Rudyard Kipling, Samuel Beckett, F. S. Fitzgerald, Thomas Pynchon, Paul Auster, Martin Amis, Joseph O’Connor, Irvine Welsh, Charles Bukowski, Tim Parks; e fra i poeti Jack Kerouac, Vladimir Nabokov, Charles Reznikoff, Simon Armitage, Blake Morrison e ancora Bukowski e Auster. Per la sua attività, nel 2000 ha ricevuto il Premio Nazionale per la Traduzione del Ministero per i Beni Culturali.Ha...

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