L' ultimo paradosso

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<p>Prima edizione. Collana "Gli Struzzi - Società", 295 - Brossura editoriale di vii-196 pagine. Lievissima brunitura ai margini di copertina, peraltro copia in perfetto stato di nuovo, ancora nel suo cellophane originale; non comune -- «Un certo numero di brevi e sparse note su alcune questioni fondamentali dell'esistenza - la vita, la morte, la generazione, il sesso - ma soprattutto sui meccanismi di funzionamento del pensiero e sui rapporti pensiero-parola, in una fase storica in cui il pensiero, pressato dall'informazione e dalla comunicazione, deve ritirarsi o affondare per ritrovare se stesso, per sentirsi vivo e, alla fine, superiore e dominante... Nessun sistema, nessun messaggio permeano questo insieme di riflessioni, scaturite da un'attività interiore del tutto aliena da ogni ambizione professionale e culturale. Se c'è un senso in un esperimento di scrittura, che l'autore stesso non esita a giudicare privo di ogni utilità e di ogni senso, esso sta nel ricordare a chi se lo è dimenticato che esiste, o può esistere, una vita autentica sotto o accanto a quella che più comunemente ci tocca vivere. La categoria dell'inutilità, della superfluità, domina dunque, dall'inizio alla fine, questi frammenti di un "discorso senza scopo"» (A. A. R.)</p>.

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