L'uomo si ammala, quando l'occhio si annoia. Testi e lettere
Una sequenza di scritti di Varlin (per la cura della figlia Patrizia Guggenheim e Tobias Eichelberg) è un'occasione per accostare l'orizzonte emozionante di questo artista nello scenario del Novecento. In una situazione di "svizzerità", di suissitude, come in una sorta di non luogo, di esonero dalla storia, Varlin è l'espressione più radicale di una pittura in figura, quasi un punto di non ritorno di una realtà che ha il battito e la malattia della vita. Negli scritti (alcuni testi, i viaggi come il memorabile soggiorno a Napoli, lettere alla moglie Franca) si ritrovano, quasi in frammenti di racconto, i connotati espressivi della pittura di Varlin: la pittura come totalità di "ritratto"; la filosofica imperfezione della vita che accade; la frontiera dell'ironia, della "vanitas"; il grigio come non colore dell'esistenza. Oltre le interpretazioni, verso ciò che è troppo grande e commovente, Varlin è stato amato in testi testimoniali, di scrittori: Max Frisch e Friedrich Dürrenmatt in Svizzera; e in Italia il pathos di Giovanni Testori, l'acuta partecipazione di Vittorio Sgarbi.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Curatore:
-
Editore:
-
Collana:
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it