Suoni, ritmi e stile molto particolari. Devo dire che però ha conquistato me e i miei amici. Dargen d'Amico non si smentisce mai
Variazioni
Il rappresentante più eclettico e poetico della scena rap, definito menestrello post-moderno, cantastorie del XXI secolo, folletto metropolitano, Dargen D'Amico, con sette album tra cui due pietre miliari dell'hip-hop italiano come "Musica senza musicisti" e "Di vizi di forma virtù", collaborazioni con artisti che includono tra gli altri Max Pezzali, Enrico Ruggeri, J AX, Perturbazione, Fedez, Andrea Mirò, Fabri Fibra, ridefinisce ancora una volta i confini di genere con il suo nuovo album “Variazioni”. Variazioni fonde il rap con la musica colta grazie al pianoforte di Isabella Turso, dando vita ad un progetto originale, intenso ed emozionale interamente prodotto da Tommaso Colliva. In digitale ill singolo Il Ritorno delle Stelle, il brano che vede la collaborazione con Tedua, Rkomi e Izi. Online il nuovo video del brano inedito Cambiare me, il terzo ad essere pubblicato dopo Le Squadre e L'Altra.
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Artisti:
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Supporto:CD Audio
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Numero supporti:1
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Lorenzo Floridia 10 ottobre 2021Bello e particolare
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"Variazioni" ribadisce la posizione forse ormai ben assestata di Dargen nei confronti della sua musica. Lui che iniziò la sua carriera con un album dal titolo "Musica Senza Musicisti" questa volta di musicisti ne ha portati, sia per dei nuovi inediti sia per arricchire di nuove sfumature "classiche" i suoi pezzi più datati. La scrittura sopraffina di Jacopo D'Amico non ha bisogno di lunghi elogi: basta notare quanto riesca sempre ad essere sincera ed elegante, leggera e musicale ma nonostante tutto mai banale o prevedibile. L'accompagnamento di Isabella Turso al pianoforte si mantiene piacevole e vivace per tutto il disco, senza mai rubare la scena all'attore protagonista, la voce ormai esperta e matura del D'Amico. Pezzo dell'album sicuramente "La Notte delle Stelle", che, insieme a Tedua, Izi e Rkomi, giovani esponenti della così detta "nuova scuola", che in quattro densissimi minuti si dispiega in un flusso di parole meraviglioso ed al contempo pregno di significato riguardo il rapporto tra il nostro paese, i suoi artisti e la musica. Unica pecca: a volte i pezzi "rimaneggiati" non riescono ad essere all'altezza degli originali in quanto la base di solo pianoforte, forse un po'troppo giocosa, ne sminuisce la potenza ed il significato. Alcuni inediti suonano un po'troppo ammiccanti, con meccaniche pop un po'(p) già sentite, e rischiano di sembrare soltanto dei brani riempitivi. Sconsiglio l'album per chi fosse al primo approccio con l'artista, pur consigliando vivamente di riprenderlo in mano in un secondo momento.
Disco 1
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