Veloce come il vento

Veloce come il vento è uno dei film italiani recenti che può salvarsi, a differenza della maggior parte di questi ultimi. La protagonista deve affrontare delle gare automobilistiche a livello professionistiche ma non ha tuttavia una preparazione abbastanza buona. Il problema è che necessita del denaro messo in palio per rimettere in sesto la famiglia dopo la morte del padre. Il problema è che a peggiorare la situazione interviene anche il fratello tossicodipendente di lei, il quale dopo una serie di eventi decide di aiutarla per migliorare le sue prestazioni. Riuscirà a vincere la competizione? Questo è da vedere! Il film in per se è carino, l’idea è buona, interessante anche se trattato con troppa superficialità il tema della droga all’interno della famiglia, unica pecca è la pronuncia dei personaggi.

Siamo sicuri che si tratti di un film italiano? E' stato infatti indicato da molti critici come una ventata (il gioco di parole con il titolo non era voluto) di aria fresca all'interno del nostro panorama nazionale e, in parte, condivido la definizione. A parte qualche scena un po' troppo nostrana e anche superflua, soprattutto nella prima parte, il film prende un buon ritmo e si avvicina sempre di più a un film indipendente americano, filone che va molto di moda in questi ultimi anni. Stefano Accorsi finalmente trova un ruolo che lo coinvolge pienamente, e che riesce a rendere pienamente suo, liberandosi dai clichè di ragazzo per bene e senza grande carattere che ultimamente interpretava perfino nelle pubblicità. Riassumendo, non un capolavoro ma siamo sicuramente sopra la media dei prodotti italiani da grande schermo degli ultimi anni.

Veloce come il vento, un film che parla di famiglia, coraggio, determinazione e ahimè di droga. Infatti questo film denuncia anche la terribile piaga della droga anche se a mio avviso lo fa parlandone troppo alla leggera. Per il resto il film non è male e amo il carattere forte e determinato della protagonista. Il fratello inoltre è davvero tenero così come il signore che dà loro una mano. Mi piace un po’ meno l’accento troppo marcato del fratello maggiore e il modo in cui vive. L’evoluzione del personaggio inoltre non è affatto male. Le canzoni sono fantastiche e sottolineano i momenti in cui l’adrenalina è a mille. Alcuni momenti sono addirittura divertenti!