Strappato nel sonno in un rifugio della linea Gotica dal brutale Mengs, agente della Gestapo, e trasportato fino a Salò al comando del generale Sohl, Martin von Bora è nominato ufficiale di collegamento fra la Wermacht e la Repubblica Sociale Italiana. In aggiunta è incaricato di recuperare un quadro rubato, vale a dire la preziosa tela della Venere di Salò, opera del pittore Tiziano Vecellio. Inizia così le indagini che si presentano particolarmente complicate, tanto più che comincia a imbattersi in strani omicidi, che sono solo in apparenza suicidi di belle donne, i cui cadaveri sono sempre privi di vestiti. Non bastassero questi problemi von Bora deve anche anche occuparsi della repressione partigiana, scontrandosi quotidianamente con un un irascibile e vanitoso Maresciallo Graziani, nonché procedere guardandosi le spalle perché la Gestapo lo ha nel mirino, soprattutto per le sue segnalazioni di eccidi sul fronte orientale. Peraltro, in giorni che per lui dovrebbero essere più lunghi di 24 ore, trova anche il tempo per allacciare una storia d’amore con la bella ed enigmatica Anna Maria Tedesco, figlia di un ricco industriale tessile. In questo romanzo non mancano di certo l’azione e i colpi di scena, anche perché von Bora viene addirittura catturato, insieme con un pavido ufficiale della RSI, da un feroce capo partigiano, ma riesce a fuggire, non seguito dal suo compagno di prigionia, troppo timoroso di indispettire i loro carcerieri che non mancheranno di contraccambiare uccidendolo. Il colonnello tedesco sembra proprio un gatto a nove vite, sfuggendo anche al mitragliamento di un aereo americano che riesce perfino ad abbattere, e quando uno ha questa vitalità e queste capacità è ovvio che riesca sempre nello svolgimento dei compiti assegnatigli, uscendo anche dalle situazioni più difficili. Infatti, l’indagine si chiude assicurando alla giustizia il colpevole degli efferati omicidi e restituendo il quadro al legittimo proprietario. Comunque questa volta von Bora rischia grosso perché catturato dalla Gestapo, giunta in possesso del diario personale che ha pagine compromettenti, viene torturato a lungo; poiché non arriva una confessione, viene mandato in teno in Germania per un processo la cui sentenza di morte è già scritta e buon per lui che ha un amico nelle SS che lo sottrarrà ai suoi carcerieri, così che potrà con il suo reggimento andare sul fronte orientale a contrastare l’avanzata dell’esercito sovietico. Di carne al fuoco ce n’è tanta, ma è forse troppa, così che la cottura non è perfetta, nel senso che il romanzo, pur scritto con il piacevole stile che è proprio dell’autore, mostra nella trama non poche incongruenze e anche alcune ingenuità. E’ quindi inutile attendersi chissà cosa, ma è indubbio che come mezzo per trascorre piacevolmente alcune ore è senz’altro riuscito e in tal senso la lettura è senz’altro consigliabile.
Salò, inverno del 1944. Reduce dall'avventuroso recupero del carteggio Mussolini-Churchill narrato ne "Il morto in piazza", il colonnello Martin Bora si ritrova sulle sponde del lago di Garda come ufficiale di collegamento tra la Wehrmacht e la Repubblica Sociale Italiana. Qui viene subito incaricato da un generale dell'Aviazione di investigare sull'incredibile furto della "Venere di Salò", un preziosissimo dipinto di Tiziano sottratto con troppa facilità dalle sale di una villa requisita dai tedeschi. Mentre Bora inizia ad indagare tra una miriade di personaggi civili e militari, tutti ampiamente sospetti per un motivo o per l'altro, il ritrovamento di tre cadaveri aggiunge una nuova dimensione al mistero: sono tre bellissime donne, apparentemente suicide, ma in realtà (come Bora intuisce da microscopici dettagli) assassinate da un'unica mano omicida. Si tratta di un serial killer oppure questi delitti sono intimamente connessi al furto de "La Venere"? Perché l'assassino lancia messaggi cifrati all'investigatore tedesco, quasi invitandolo ad una partita mortale? E per quale motivo le autorità italiane e germaniche si sforzano di far ricadere i sospetti sullo stesso Bora?
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Renzo Montagnoli 01 maggio 2019
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