Un vescovo contro il papato. Il conflitto fra Guido Tarlati e Giovanni XXII
Guido Tarlati da Pietramala, vescovo di Arezzo e signore della città dal 1321 al 1327, è uno dei personaggi più famosi della storia aretina. La sua politica ghibellina lo portò a sostenere i nemici di Firenze e della Chiesa, soprattutto Castruccio Castracani, signore di Lucca, e l'imperatore Ludovico il Bavaro. Favorì inoltre le rivolte ghibelline in Umbria e nelle Marche e sottomise vari castelli del territorio aretino. La sua attività in Italia centrale e la conquista di Città di Castello lo portarono a scontrarsi con papa Giovanni XXII, che lo scomunicò come eretico, lo depose dalla carica vescovile e creò la diocesi di Cortona distaccandola da quella di Arezzo. Il pontefice usò la scomunica come arma politica, facendo pubblicare capillarmente la sentenza nelle terre della Chiesa. Il Tarlati resisté fino alla morte, mentre i suoi successori al governo di Arezzo finirono col sottomettersi al pontefice nel 1339. Il conflitto del vescovo con il papato è uno dei momenti più significativi della sua biografia e ci permette di entrare nel vivo della lotta politica del Trecento, caratterizzata anche dall'uso strumentale del processo inquisitoriale.
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Anno edizione:2015
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