Vestiges & Claws

Si dice sempre che sono i silenziosi a dover essere osservati. Un consiglio particolarmente azzeccato in questo momento, in cui l'autodichiarazione rumorosa e costante e la visibilità satura del “marchio” sono diventate la norma. Ma al di sopra del chiacchiericcio e della luminosità, alcune voci parleranno sempre a bassa voce, con un'eloquenza pacata e il tipo di certezza che deriva dalla valutazione del gioco, non solo del premio. Lo svedese José González è una voce di questo tipo. Si è fatto strada per la prima volta nel Regno Unito grazie al folk pop mormorante ed elegante, classicamente suonato con le dita, del suo album Veneer del 2005, che da allora ha venduto oltre 430.000 copie nel solo Regno Unito. Due anni dopo è arrivato In Our Nature, un'ulteriore esplorazione delle influenze di José (il folklore argentino, la tradizione folk statunitense degli anni '60 e lo stile folk-pop pastorale britannico della stessa epoca), in cui ha resistito alla tentazione di rafforzare la sua estetica seducente e introversa. Gli album entrarono rispettivamente nella Top 10 e nella Top 20 del Regno Unito.