Via col tempo
L’opera poetica di Edith Dzieduszycka, nella sua complessità difficilmente riassumibile, fa pensare a un prisma variegato dalle molteplici angolature, in quanto propone al lettore attento una serie di possibilità d’accostamento tutte ugualmente interessanti. Dal punto di vista linguistico, innanzitutto, occorre precisare che si tratta di un’autrice bilingue: nella stagione giovanile, i cui frutti per vari motivi non sono pervenuti a una pubblicazione, la lingua è quella francese, sua lingua madre; nell’età più matura si assiste a una decisa e proficua conversione all’italiano, ma non manca una dimensione intermedia fra le due tipologie, in alcuni casi bilingue (cfr. Cinque + cinq, Cellule). Inoltre alcuni testi francesi vengono proposti in traduzione dall’autrice stessa in una sorta di testo a fronte che rifiuta però l’intervento di un traduttore ‘altro’ rispetto a chi scrive in originale (cfr. Nella notte un treno): insomma un singolare sdoppiamento di cui non si ritrovano eguali, che io sappia, nella nostra poesia degli ultimi decenni.
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Anno edizione:2025
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