L'armonia è quella parte della musica che studia gli accordi, sovrapposizione di almeno tre note che offrono un suono composito, ma non come semplice somma delle note che lo compongono, ma come sintesi (hegeliana), intesa, completamento al quale si perviene solo con la terza nota: quella che determina la complicità fra tutte. Simenon, ovvero romanzi in forma di spartiti.
Con un cappotto troppo lungo e un berretto di pelliccia sulla testa, il volto pallido e febbrile, un giovane sconosciuto sbarca un grigio mattino a La Rochelle da un cargo. Scoprirà di essere l'erede del vasto patrimonio dello zio, un uomo a lui ignoto, che è vissuto in una feroce solitudine. E scoprirà anche che suo zio teneva in pugno tutti i ricchi notabili del luogo, riuniti in un sinistro sindacato. Teneva i loro segreti in una cassaforte di cui nessuno ora conosce la combinazione. Comincia così una partita mortale tra il giovane straniero e i vari potenti del luogo.
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Informazioni:
Copertina macchiata. / Traduzione Laura Frausin Guarino. Milano, Adelphi Ed. 1994,cm.14x22, pp.194, brossura sopraccop.fig. Coll.Biblioteca,376,
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Autore:
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Traduttore:
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Edizione:6
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Anno edizione:1999
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Rosolino Alaimo 29 novembre 2017
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Renzo Montagnoli 15 ottobre 2017
L’orfano sbarca a La Rochelle all’imbrunire e inizia la sua vicenda venendo a conoscenza di essere l’unico erede di una colossale fortuna lasciatagli dallo zio, fratello di suo padre. Per uno che di certo non se la passa bene dovrebbe essere un tripudio di gioia, ma non è così, perché certe ricchezze sono frutto di insulsi ricatti, sono il termometro di una società malata in cui un’agiata borghesia ha dei conti in sospeso, e non si tratta di bazzecole. Lo zio era temuto e odiato e il nipote, per la sua qualità di erede, è pure malvisto in un mondo dalle posizioni cristallizzate, pressoché inamovibili, tanto più che, se all’apparenza potrebbe essere considerato un ingenuo, è tutt’altro, perché vuol sapere, vuol conoscere, soprattutto, come tanti, è interessato al contenuto di una cassaforte di cui ha la chiave, ma non la combinazione. Chi vorrebbe consigliarlo non è per niente un amico, bensì si tratta di persone in rapporti d’affari con lo zio, da cui erano autenticamente vessati. Il giovane, che di nome fa Gilles Mauvoisin, nel mentre cerca di penetrare i segreti del parente deceduto, amministra con rigore e anche con capacità il notevole patrimonio, quasi esclusivamente costituito da partecipazioni in lucrose iniziative. La vena gialla del romanzo affiora però quando dapprima muore avvelenata la moglie paralitica di un medico che è l’amante di Colette, moglie dello zio deceduto e relegata dal marito a semplice comparsa quando questi si accorge della tresca, e più tardi quando si scopre che anche lo zio Octave Mauvoisin era morto non per cause naturali, bensì per l’ingestione di arsenico. A complicare il tutto subentra un’altra questione e cioè che il giovane Gilles, benché sposato con Alice, si innamora della zia Colette, giovane, più carina che bella e che assomiglia, come tipo, alla defunta nonna paterna. Gli sviluppi dei casi sono in rapida evoluzione, ma non aggiungo altro, perché altrimenti tolgo quel po’ di mistero che caratterizza il romanzo, limitandomi a dire che alla fine sarà uno di quei pochi casi in cui si potrà dire, per tutte le parti coinvolte, che vissero felici e contenti. In un certo qual modo Simenon pare sottendere che la malvagità è stata giustamente punita, ma che le colpe primigenie di questa classe arricchita non sono state purgate, sono state semplicemente auto perdonate. Il mondo chiuso della cittadina di La Rochelle che, con l’arrivo del giovane Gilles e la sua ricerca della verità, era entrato in ebollizione si assopisce nuovamente, ognuno prigioniero del suo ruolo in cui l’apparenza prevale sulla sostanza. Non sarà così per Gilles e Colette perché in fondo hanno voluto e saputo affrontare l’ostracismo di un ambiente chiuso e che proprio per questo se ne andranno liberi per il mondo. Il viaggiatore del giorno dei Morti è un altro stupendo romanzo di Georges Simenon.
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