Vita cinica
«Entrava a teatro dall’uscita; gli chiesero il perché. Rispose: “Mi esercito a fare questo da tutta la vita”.» Andare contro corrente, per Diogene, significava insistere su un modo differente di immaginare il ruolo e il compito del filosofo, rispetto a quanto la recente tradizione aveva stabilito come consuetudine. Egli non fondò una scuola, non scese a compromessi con il potere, non immaginò mai un’alleanza fra filosofia e classe dominante, reagì sempre con fastidio al perbenismo. Andare contro corrente, per Diogene, dovette significare battersi perché la ragione dei filosofi non tradisse la vita, non la barattasse con i sogni della metafisica, non pretendesse che la perfezione della logica si tramutasse in protesta contro il disordine del mondo. Per Diogene di Sinope l’ambiguità dell’esistenza - la sua spigolosità irriducibile - merita infinitamente più attenzione rispetto al pallore anonimo della verità del sillogismo.
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Anno edizione:2023
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