Vita scritta da se medesimo - Giambattista Vico - copertina
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Letteratura: Italia
Vita scritta da se medesimo
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Descrizione


Tra gli otto letterati napoletani invitati Vico fu l'unico ad aderire al Progetto ai letterati d'Italia per scrivere le loro Vite, del signor Co. Giovannartico di Porcìa. Quando, intorno al 1723, inviava il manoscritto dell'autobiografia (per noi perduto), il filosofo napoletano era già noto ai letterati italiani e citato in un interessante carteggio del Porcìa con Ludovico Antonio Muratori e Antonio Vallisnieri. Ad essere coinvolto fu anche l'abate Antonio Conti che manifestò grande interesse per la ristampa veneziana della Scienza nuova, così suscitando l'attenzione di Vico che in lui vide uno studioso di fama europea in grado di diffondere l'opera fuori dei confini nazionali. La proposta di scrivere un'autobiografia giungeva propizia, perché, negli anni della stesura della Scienza nuova prima, alla sua consacrazione intellettuale giovava il poter ripercorrere le tappe della formazione filosofica. Il taglio del racconto autobiografico è storico-filosofico, aggettivi che Vico utilizza come sostantivi in contesti distinti ma in una coerente dimensione di confronto e di polemica con Cartesio e il cartesianesimo meridionale del suo tempo.

Dettagli

1 gennaio 2012
286 p., Brossura
9788866470311

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Foto di Giambattista Vico

Giambattista Vico

(Napoli 1668-1744) filosofo e letterato italiano.La vita e le opere Figlio di un modesto libraio, compì studi irregolari; la storia della sua educazione è narrata in prospettiva idealizzata nell’Autobiografia (1725), opera di profonda umanità e di alto valore stilistico: da essa trae origine l’immagine di un V. teso a una eroica conquista del «vero», che matura in solitudine la propria filosofia; immagine corretta dagli studi più recenti, che hanno sottolineato i suoi molteplici legami con gli ambienti culturali napoletani dell’epoca. Verso il 1689-90 si trasferì a Vatolla, nel Cilento, come precettore dei figli del marchese Rocca, la cui ricca biblioteca gli permise di studiare i classici della letteratura e della filosofia: è di questi anni la canzone di stampo lucreziano Affetti di un disperato...

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