Nel mercato editoriale anglosassone sono infinite le biografie sugli scrittori vittoriani. Biografie che raramente riescono ad approdare nel nostro mercato. È stata una sorpresa, quindi, trovare tradotta in libreria questa biografia collettiva di Phyllis Rose, che è divenuta un classico del genere. Il saggio analizza il rapporto tra uomo e donna nell'epoca Vittoriana attraverso l'analisi di cinque diversi matrimoni tra persone celebri nella loro epoca e che hanno fatto parlare la società del tempo. I matrimoni esaminati sono quelli tra: il filosofo Thomas Carlyle e Jane Welsh; il critico d'arte John Ruskin ed Effie Gray; il filosofo John Stuart Mill e Harriet Taylor; lo scrittore Charles Dickens e Catherine Hogarth; infine, la scrittrice George Eliot e i matrimoni con Georg Henry Lewes e e John Walter Cross. Ogni matrimonio è unico nel suo genere ed aiuta a valutare un lato diverso delle relazioni ottocentesche. Una lettura scorrevolissima ed informativa. Bellissimo!
Vite parallele. Charles Dickens, John Ruskin, Thomas Carlyle, John Stuart Mill, George Eliot: cinque matrimoni vittoriani
Nell’Inghilterra vittoriana, nascere donna significava avere una sola possibilità di emancipazione dalla famiglia di origine: prendere marito. Eppure, in quell’epoca tanto moderna a livello tecnologico quanto tradizionale nei costumi, il vincolo matrimoniale spesso era «un contratto sessuale nel quale una delle parti, e cioè la donna, essendo immancabilmente vergine non poteva avere alcuna idea di ciò in cui si impegnava». E così, fatalmente, unioni senza sesso e con molto astio legavano per la vita coppie mal assortite, e amori clandestini sbocciavano all’ombra di matrimoni a cui sottrarsi era più difficile che uscire di galera. I corteggiamenti si svolgevano in anni di lunghe lettere che giuravano amore eterno, come quelle tra la scrittrice (postuma) Jane Welsh e l’erudito Thomas Carlyle – anche se lei non si fece troppe remore a scrivergli che ogni volta che pensava alla necessità di sposarsi le veniva un attacco d’asma. Non mancarono tuttavia unioni felici, pur se spesso vissute fuori dal canone: se la scrittrice George Eliot e il critico George Henry Lewes si amarono follemente per venticinque anni, fu anche per l’avanguardistico matrimonio aperto che legava lui a un’altra donna, Agnes Jervis. Per qualche pioniere, invece, l’utopia del divorzio di veniva realtà: quando la nobildonna Effie Gray lasciò finalmente John Ruskin e si risposò con il pittore John Everett Millais, quest’ultimo passò la prima notte di nozze a piangere di gioia. Phyllis Rose ci racconta le vite coniugali più o meno felici di grandi scrittrici e noti intellettuali, celebri romanzieri e insigni economisti, e i modi che questi uomini e donne trovarono per sopravvivere ed eludere le rigide regole imposte dal decoro. Uscito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1983, "Vite parallele" è un cult che unisce storia del costume e femminismo: tra gite in campagna, corsetti e amministrazione domestica, il racconto di questi cinque matrimoni vittoriani è un compendio di gossip origliati attraverso la porta, una raccolta di ritratti umani e un’analisi lucida sul potere e sull’intimità all’interno delle coppie.
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Anno edizione:2024
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Vanessa 27 dicembre 2024Biografia che è diventata un classico
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