Volevo essere un duro

Non trovo neanche le parole esatte per esprimere quanto questo disco sia bello. Forse l'unico difetto che trovo è che è corto perché potrei stare ore ad ascoltare il mondo dipinto da Lucio Corsi in questo album. Assolutamente perfetto. Penso diventerà un classico della discografia italiana. Vale la pena averlo.

Ascolto Lucio Corsi dai tempi del "Bestiario Musicale", che considero uno degli album italiani più ispirati dell'ultimo decennio (a proposito, cara casa editrice, a quando la prima stampa in CD?), pertanto non sono stato folgorato - come i più - dalla sua performance sanremese. Dal "Bestiario" a "Volevo essere un duro", passando per altri due album più che convincenti (ma non al livello del "Bestiario", evidentemente), Corsi rivela comunque una certa poliedricità, pur restando ancorato ad una cifra cantautoriale riconoscibile. In questo ultimo album, Corsi denota una consapevolezza e una padronanza totale del suo modo di far musica, prova ne sono soprattutto le due perle dell'album, "Tu sei il mattino" (un piccolo capolavoro che non stonerebbe affatto, visto il tema trattato, all'interno di uno degli album italiani più belli degli anni 2000, ovvero "Sussidiario illustrato della giovinezza" dei Baustelle) e "Nel cuore della notte", rispettivamente prima ed ultima traccia del disco. Una narrazione circolare per l'appunto, che va dal mattino alla notte, attraversata da personaggi reali e immaginari. E tanto basta e probabilmente avanza anche, visto il panorama italiano musicale attuale.