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Anno edizione: 2018
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Bella idea sviluppata male. Il worldbuilding secondo me era veramente ben fatto. Peccato per la protagonista, Emika, che non ho apprezzato per nulla e per Hideo che ho trovato piuttosto insulso.
Al giorno d'oggi si parla spesso di realtà virtuale e di realtà aumentata. Si parla di videogiochi con visori e occhiali in grado di tenerci sempre connessi. E se tutto questo fosse reale? "Warcross" è una full immersion in questo mondo reale tanto quanto digitale. In tutti i sensi che potete dare a questa frase. I personaggi sono caratterizzati benissimo. Ho amato Emika, anche se forse è un po' ingenua, e ho apprezzato Tanaka nel suo complesso. Anche i personaggi secondari mi sono piaciuti molto, la squadra in cui viene inserita Emika - i Phoenix Riders - è composta da elementi interessanti e con personalità molto definite e spero tanto che nel prossimo volume abbiano molto spazio dedicato. Il ritmo è incalzante e tiene incollati dalla prima all'ultima pagina che finisce con un "Datemi. Il. Seguito. Ora."
Warcross è il primo libro di Marie Lu che leggo, dunque ben capite quante aspettative avevo per questo libro, dato che Marie Lu è molto amata dai lettori a fronte delle sue saghe The Young Elites (che in Italia è stata pubblicata esclusivamente nel primo volume col titolo “La battaglia dei pugnali” dalla Newton Compton) e la saga Legend (che in Italia è stato pubblicata nei suoi tre volumi, con i titoli originali, da Piemme). Effettivamente Marie Lu è stata davvero bravissima a concentrare nel libro non solo una storia fantasy accattivante ma anche una storia romantica, che a me è piaciuta un sacco e che mi ha sorpreso. La tecnologia e la scienza ha fatto dei notevolissimi passi in avanti. Si sono sviluppati degli occhiali e delle lenti che portano gli uomini in un mondo pararrelo a quello reale, dal nome Warcross. Basta un attimo perché, dallo squallido monolocale in cui vive, Emika si ritrovi in un paesaggio esotico o in un posto del tutto nuovo e bello. Tuttavia, Warcross è solo una realtà virtuale, che non cancella i debiti, l’affitto e bollette da pagare. Emika è una cacciatrice di taglie oltre che essere molto brava con i numeri. Infatti proprio il giorno in cui si tiene la partita inaugurale del Campionato di Warcross, Emika hackera il sistema perché possa ricavare quel denaro che le serve per risollevare la sua situazione economica. Inaspettatamente Emika diventa un membro del gioco e questo la porterà a Tokyo dove l’ideatore di Warcross, Hideo Tanaka, l’aspetterà per affidarle un incarico. Giunta a Tokyo, Emika verrà a conoscenza del fatto che Warcross non è solo un gioco ma che dietro di esso vi sono complotti, capaci di mettere a repentaglio la vita di molti e soprattutto del ragazzo per il quale inizia a provare dei veri sentimenti. Warcross mi ha tenuta incollata alle sue pagine e ciò che ho apprezzato molto è stato lo stile scorrevole e fluido di Marie Lu e la sua capacità nel farmi adorare Emika fin dalle prime pagine. Emerge subito quanto Emika abbia sofferto molto nel suo passato e quanto tenti, a tutti i costi, di costruirsi un futuro riparando agli errori di suo padre e pagando ai creditori quanto gli deve. Tuttavia la sua carriera da cacciatrice di taglie non le frutta ciò che necessita ed è qui, nell’incertezza di fare un passo più lungo della sua gamba, che ho trovato così coraggiosa Emika da apprezzarla davvero molto. Ho accompagnato Emika a Tokyo con la consapevolezza che sarebbe stata all’altezza dell’impiego propostole da Hideo ed ho seguito con curiosità le rivalità tra le squadre del campionato. Inaspettatamente mi sono ritrovata alle ultime pagine e dunque capirete bene che di seguito alla lettura di Warcross volevo già il secondo libro. Capita anche a voi di terminare un libro e di voler leggere subito dopo il secondo volume? A me è capitato con Warcross. Complessivamente sono molto contenta di aver letto Warcross perché è sicuramente stata una delle migliori letture fantasy degli ultimi tempi. Dunque, se siete in dubbio leggete Warcross se adorate i fantasy distopici!
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