We Go to Dream

C'è un tema preciso di cambiamento e reinvenzione della vita di Astrid Williamson dopo che il suo album Pulse del 2011 ha portato una ventata d’aria fresca per la cantautrice che, dopo un lungo periodo come collaboratrice di studio e musicista live con i Dead Can Dance, ritorna con un nuovo album tutto suo.
“We Go To Dream” esplora la necessità di Astrid di continuare a spingere i limiti del suo lavoro. Principalmente, l'album segue tre fili. In primo luogo, quello che chiama Astrid, «la dipendenza dall'amore», spesso nella sua forma non corrisposta, di cui 'Scattered' rappresenta la canzone da cuore addolorato per eccellenza, qui nella sua forma demo originale perché nessuna registrazione successiva avrebbe potuto eguagliare l'intensità dell’interpretazione vocale. 'My Beautiful Muse' riguarda una storia d'amore che si esaurisce. «C'è un toccante, delicato senso di perdita in quella traccia», afferma la Williamson.
Nel brano che dà il titolo all’album si chiede «se l'umanità potrà mai sognare un futuro migliore del capitalismo rampante e del materialismo» e introduce il secondo tema, quello relativo a diritti e sociale. Nel primo singolo, 'Hide in Your Heart' Astrid immagina di rifugiarsi nell’amore di fronte ai problemi dell'umanità mentre ‘Loaded Like a Gun', è «una canzone di protesta, contro la guerra e pro‐femminista», dice. «La divinità che troviamo nell’umanità viene completamente demolita dalle ideologie. Mi offende che stiamo tornando indietro sui diritti per i quali le donne hanno combattuto un centinaio di anni fa».
Il terzo tema è «l'elemento spirituale dentro... cercare di trovare quella scintilla divina in noi stessi, perché non possiamo essere soddisfatti solo esteriormente». Una praticante di meditazione trascendentale e ispirata da Operation Warrior Wellness del regista David Lynch, Astrid contribuisce con della musica classica originale alla Fondazione David Lynch nel Regno Unito e collabora con dei veterani con disturbo da stress post‐traumatico. Partecipando alla reunion dei Dead Can Dance (tastiere e backing vocals) per il loro tour mondiale del 2012-13, Astrid incontrò l’ingegnere-programmatore-batterista James Orr, il cui progetto da studio Fixed Error realizzò l’album Makeshift Remedies nel 2013, che ha convinto Astrid “potrebbe essere eccitante fare un album insieme.” I risultati del loro lavoro sono tipicamente di difficile catalogazione.
«Amo la diversità», dice Astrid. «Ecco, questo è il tipo di musica che mi piace fare. Mi piace ancora la musica pop, con quei grandi cori in‐your‐face... ma devi fare l’album che avevo voglia di fare».