Zen al quadrato
Palermo anni '80. Il racconto a quattro voci di una migrazione interna: una famiglia si trova costretta a traslocare dal quartiere sul mare distrutto dalla guerra nei casermoni dello Zen al quadrato. Un romanzo in cui l'azione e il linguaggio sembrano attingere dal teatro, una rappresentazione minima, quotidiana dove la narrazione si scompone in un sistema di specchi, di illusioni e rifrazioni.
Una migrazione interna alla stessa città, Palermo, dal Castello San Pietro allo Zen 2. Dal borgo a ridosso della fortezza a guardia del vecchio porto – le chiese e i resti delle antiche costruzioni devastati dai bombardamenti dell'ultima guerra e dall'incuria che ne seguì – al nuovo quartiere sorto al limite del «sacco di Palermo»: ZEN 2, Zona Espansione Nord 2. A trasferirsi, lasciandosi indietro malsane scomodità e ricordi di una vita, è un'intera famiglia: il padre, la madre, il figlio e la nonna. Filippo, il ragazzo di casa, studente al liceo artistico, ribattezza quel quartiere lunare «Zen al quadrato». Un dormitorio con le strade mai finite e i garage sequestrati dai boss, nato da un progetto utopico e degradato dalla blasfemia della speculazione, dell'abbandono, della criminalità. Con un trasloco di qualche chilometro, muta radicalmente il paesaggio urbano, ed è come se si trascorresse da un'era ad un'altra, da una civiltà ad un'altra. La famiglia racconta lo strappo, il viaggio, quel che succede in loro e intorno a loro: le nuove relazioni, le antiche sofferenze, nello sforzo di convivere con il «nuovo». Ognuno narra la propria versione di questa storia, in prima persona e con la propria lingua. Ciascuno rivelerà un mondo differente dagli altri, diverse le luci e i suoni, diverse le storie rievocate – talune picaresche, altre sempre taciute –, diversi infine i fantasmi e le visioni. Rosalia, la nonna, incarna la nostalgia del tempo trascorso e di quel che avrebbe potuto essere e non è stato. Nicola, il padre, nel barcamenarsi tra il sacro della chiesa e i meandri della corruzione, è forse la faccia più controversa della città irredimibile. Lucia, tra i libri e l'impegno sociale, è una madre addolorata alla ricerca di una vita civile, di una rinascita intravista negli sguardi sconsolati delle donne del quartiere. Filippo, il figlio quindicenne, è un pittore, un poeta dello sguardo e del colore, che sperimenta ogni linguaggio per conoscere e descrivere l'amore irrefrenabile per la vita e il tempo che gli è concesso. Tutti insieme costituiscono i frammenti di una sola epica quotidiana: quella che è stata per tanti – nella prima illusione, nel silenzio paziente, nell'acquiescenza, nella disperazione e nei germi di rivolta –, una deportazione nelle riserve della frontiera.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2021
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it