Lo zen e l'arte del tiro con l'arco
Nessun altro libro ha permesso la comprensione dello Zen e ha fatto conoscere l’essenza stessa delle discipline marziali giapponesi a noi Occidentali, favorendone di fatto la diffusione, come Lo Zen e l’Arte del tiro con l’arco. Herrigel, filosofo tedesco invitato negli anni Venti del secolo scorso a insegnare filosofia in Giappone, volendo conoscere chi avrebbe potuto guidarlo alla “scoperta” dello Zen, viene indirizzato al Grande Maestro Awa. Studiando i gesti del Maestro – la postura, il controllo del respiro, la tensione della corda, il “lasciar andare” – Herrigel apprende come “il gesto tecnico” perde efficacia quando . guidato da un soggetto intenzionale: l’“io che vuole colpire” rappresenta l’ostacolo principale, e l’abilità emerge solo quando l’arciere si svuota di scopo, permettendo al tiro di compiersi senza intervento dell’ego, scoprendo che non si tratta di una semplice tecnica, ma di un percorso di trasformazione interiore fondato sull’esperienza diretta, sull’annullamento dell’ego e sulla piena adesione al momento presente. Questa nuova edizione, tradotta con attenzione filologica ma soprattutto con grande conoscenza dello Zen e dell’arte del tiro con l’arco, restituisce la voce originale di Herrigel con maggiore precisione e profondità, mantenendo la struttura argomentativa del testo, mettendo in luce il movimento circolare con cui l’autore descrive la dissoluzione della volontù: dalla ripetizione estenuante degli esercizi, all’attesa silenziosa in cui il maestro richiede un abbandono radicale, fino alla comprensione finale che “l’arciere, l’arco e il bersaglio sono uno”. A impreziosire il volume viene presentato al lettore italiano per la prima volta in traduzione l’inedito lungo articolo del 1936 pubblicato da Herrigel sulla rivista Nippon. Zeitschrift für Japanologie con il titolo Lo Zen e l’arte cavalleresca del tiro con l’arco; in questo notevolissimo documento, che illumina ulteriormente il percorso intellettuale dell’autore e la genesi delle sue intuizioni più celebri, Herrigel approfondisce il nesso tra disciplina marziale e formazione etico-spirituale, chiarendo la dimensione “cavalleresca” del kyūdō come educazione dell’intenzione e del carattere ed è, a tutti gli effetti, il vero precursore del volume pubblicato successivamente. Ne emerge un Herrigel più complesso, attento tanto alla pratica quanto alla sua interpretazione simbolica, capace di trasformare un’arte marziale in una meditazione sul rapporto tra gesto, consapevolezza e trascendenza.
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Anno edizione:2025
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