Pochi sono i libri che narrano in modo duro, senza protezioni, senza inibizioni la disumanità della guerra. C’è chi guarda l’orrore con gli occhi stupiti, per cercarne forse una ragione, per fare ritornare nei giusti limiti il dopo che verrà, la normalità della vita. C’è invece chi, come Kaniuk, ha vissuto una esperienza di guerra così devastante che le ferite lasciategli non si sono per niente rimarginate, anzi i loro solchi si sono approfonditi. La nascita dello Stato di Israele non è stata certo idillica o creata a tavolino. Ne è scaturita una lotta spesso insensata, un fiume di dolore molto impetuoso. Attenzione, però, il dolore, in questo caso, non è aridità, qui il dolore presuppone una parte viva, che spesso sanguina e che si sveglia sbalordita e che guarda con sgomento ciò che ha fatto e ciò che le è stato fatto! Non le sono estranei né l’indignazione né l’umanità. Kaniuk non nasconde i lati bui della storia e della guerra; spesso li sfiora con uno sguardo ironico, che lascia scoperto un varco molto netto per vedere bene l’insensatezza del vissuto. La memoria spesso fallisce, è volutamente o involontariamente incompleta, perché comunque da qualunque parte si guardi la guerra è insensata!!
1948
«Non sono sicuro di cosa ricordo per davvero, perché non mi fido della memoria. La memoria è furba e non possiede un'unica ed esclusiva verità. E poi che cosa conta sul serio? Una bugia che viene dalla ricerca della verità può essere più vera della verità. Tu pensi e un attimo dopo ricordi solo quello che vuoi. Avevo diciassette anni e mezzo, ero un bravo ragazzo di Tel Aviv finito in mezzo a un bagno di sangue. Sto cercando di pescare me stesso da dentro quel che mi pare siano ricordi». Commovente, a tratti spietato, ironico e geniale, 1948 non è soltanto la cronaca della nascita di uno Stato, ma è un grande romanzo sulla crudeltà della guerra, sull'incoscienza della gioventù, sui paradossi della storia e su quella labile eppure fondamentale ancora di salvezza dell'uomo chiamata memoria. Yoram Kaniuk è nato a Tel Aviv nel 1930. Dopo aver partecipato nel 1948 alla guerra d'Indipendenza, ha vissuto per dieci anni a New York per poi fare ritorno in Israele. Ha scritto romanzi, racconti e libri per ragazzi. I suoi libri sono tradotti in più di venti lingue. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Di lui il New York Times ha scritto: «Kaniuk è uno dei più originali e brillanti scrittori del mondo occidentale». 1948 è il suo libro di maggior successo.
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