2040
Con una voce che riflette sulla propria mortalità immersa in un profondo silenzio, nella memoria di un paesaggio scomparso, 2040 non può che renderci sempre più consapevoli della bellezza di questo mondo che potremmo distruggere.
«E si direbbe che il vero tempo di questa poesia sia il futuro anteriore, per la singolare capacità della poetessa di far confluire passato e futuro, come canalizzandoli attraverso un imbuto, in un qui e ora di singolare pienezza e spessore.» - Roberto Galaverni, La Lettura
In questa lettera aperta al 2040, Jorie Graham evoca un futuro probabilmente inevitabile. Come una storica o una cartografa, disegna un mondo apocalittico dove la pioggia deve essere tradotta, il silenzio canta più forte delle parole, gli uccelli sono artificiali e l’America come la conosciamo è finita nel 2030. È raro trovare un intero skyline in fiamme e subito dopo la calma per seguire un singolo verme, per sentire respirare il suolo: la quindicesima raccolta della poetessa americana ci mostra che è possibile.
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Anno edizione:2025
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