Primo volume della collana "L'Atelier", diretta da Vladi Orengo ed Ettore Sottsass jr. Impaginazione a fogli sciolti con quartino di carta verde con frontespizio. Testo introduttivo di Carlo Mollino e 36 tavole sciolte con riproduzioni di disegni di George Grosz
Fimito di stampare nel dicembre 1945 nella Tipografia Torinese di Torino. Esemplare No. 201
Cm 23,5x25. pp. 8 + 36. . Molto buono (Very Good). Copertine leggermente brunite (Slightly browned covers). Prima edizione di 500 esemplari numerati (First edition of 500 numbered copies). ."Il suo segno condotto dalla trance inconscia dell'allucinato emigra nel mondo rasserenato del lirismo della linea comune a Picasso, Matisse e ancora di Modigliani, il più vicino a lui come ambivalenza dei simboli espressivi. La precisione veristica del segno di Grosz diviene autonoma e significativa di per sè: ironica, violenta, delicata. Sorge sopontaneo l'accostamento all'espressività del segno dei grandi giapponesi della scuola della vita (Ukyo-e): Utamaro, Sharaku, Kyomasu; e ancora si potrebbero cercare paralleli con Hokusai disegnatore più che incisore: nomi già noti nel solco della secessione. Queste ambivalenza, tra l'inconscia esaltazione della linea e l'espressione del mondo pauroso, manifestano il cuore di Grosz, ossia quella armonia che polemicamete egli si ostina a negare. E con la vaga parola armonia s'intende quanto l'opera sola può rivelare; un invito perciò a questa". (Carlo Molino)
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<p><strong><em>Primo volume della collana "L'Atelier", diretta da Vladi Orengo ed Ettore Sottsass jr</em></strong>. Impaginazione a fogli sciolti con quartino di carta verde con frontespizio. Testo introduttivo di <strong>Carlo Mollino</strong> e 36 tavole sciolte con riproduzioni di disegni di George Grosz</p> <p>Fimito di stampare nel dicembre 1945 nella Tipografia Torinese di Torino. Esemplare N. 201</p> Cm 23,5x25. pp. 8 + 36. . Molto buono (Very Good). Copertine leggermente brunite (Slightly browned covers). Prima edizione di 500 esemplari numerati (First edition of 500 numbered copies). . <p><em>"Il suo segno condotto dalla <strong>trance inconscia dell'allucinato</strong> emigra nel mondo rasserenato del lirismo della linea comune a Picasso, Matisse e ancora di Modigliani, il pi&ugrave; vicino a lui come ambivalenza dei simboli espressivi. La precisione veristica del segno di Grosz diviene autonoma e significativa di per s&egrave;: ironica, violenta, delicata. Sorge sopontaneo l'accostamento all'espressivit&agrave; del segno dei grandi giapponesi della scuola della vita (Ukyo-e): Utamaro, Sharaku, Kyomasu; e ancora si potrebbero cercare paralleli con <strong>Hokusai</strong> disegnatore pi&ugrave; che incisore: nomi gi&agrave; noti nel solco della secessione. Queste ambivalenza, tra l'inconscia esaltazione della linea e l'espressione del mondo pauroso, manifestano il cuore di Grosz, ossia quella armonia che polemicamete egli si ostina a negare. E con la vaga parola armonia s'intende quanto l'opera sola pu&ograve; rivelare; un invito perci&ograve; a questa". (Carlo Molino)</em></p>
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Anno edizione:1945
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- Condizioni: Usato - Ottima condizione
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