Era tempo che non mi capitava un libro così coinvolgente: l'ho divorato in 3 giorni (leggendo prima di dormire). La vita di Francesco è interessante e mi ha offerto spunti di riflessione anche dal punto di vista professionale. Il messaggio più importante è stato senza dubbio quello di credere sempre ai propri sogni. Non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di questo autore che ho scoperto grazie ad un regalo di mia moglie.
A ciascuno il proprio Dio
«A ciascuno il proprio Dio è dedicato a tutti quelli che hanno sete di vivere ma che sentono solamente di esistere.»
«Guardavo l'orizzonte attraverso le finestre dei palazzi di città e vedevo le montagne. Avevo nostalgia di quella vita lenta a misura d'uomo. Così, un giorno di dicembre, ho capito che non potevo più vivere "all'orizzonte". E tutto è cambiato.» «Capire chi sei, non è cosa da poco. C'è il rischio di non scoprirlo mai. Di vivere la vita di qualcun altro. Di mentire a se stessi. Per quel che mi riguarda ci ho messo quarant'anni. Avevo una confusione in testa che non saprei dire. Intuivo la mia inclinazione naturale ma avevo paura di seguirla. Temevo di fallire. Di ferire la mia famiglia. Poi finalmente ho deciso di lasciarmi andare e ho iniziato a vivere. Per oltre vent'anni sono stato direttore generale di un gruppo industriale tra i più importanti. Viaggiavo in elicottero, mangiavo nei migliori ristoranti eppure mi sentivo povero. E lo ero! Ero povero di tempo e il tempo è l'unica ricchezza che non potevo risparmiare. Una volta speso, è andato per sempre. Allora sono ritornato in montagna, tra le Dolomiti, nella mia terra d'origine dove le giornate filano al ritmo delle stagioni. Mi sono fermato e ho scoperto che l'orologio più prezioso è quello che ti puoi permettere di non portare. Quassù c'è l'occasione di guardare le stelle. Il tramonto. Di chiacchierare senza fretta. Di palpare la natura. Di ascoltare il bosco. Quassù ho ritrovato il valore della memoria e mi sono dedicato a trascriverla. Quassù ho scoperto una piccola verità: chi più è sereno, meno spende. E finalmente mi sono sentito me stesso. Ma questa è la mia storia. Non tutti devono ritirarsi in montagna, ma tutti devono seguire la propria natura, questo sì. Capirla e seguirla. Perché abbiamo una sola occasione e si chiama VITA. A ciascuno il proprio Dio è dedicato a tutti quelli che hanno sete di vivere ma che sentono solamente di esistere.»
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Anno edizione:2023
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gil-lepiuerasari 28 dicembre 2024letto tutto d'un fiato
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