Lo sport è il protagonista principale di questo romanzo. L’agonismo che spinge tutti gli sportivi a migliorarsi e a cercare di oltrepassare e vincere i propri limiti. Lo sport vissuto come una disciplina che insegna rigore, costanza e rinunce. Lo sport vissuto anche come la realizzazione di un sogno. Ma questo sogno deve essere e rimanere nostro, non proiettato su altre persone. Per Rosa sarà difficile comprenderlo, come tante mamme che proiettano i loro desideri sui figli, attribuendo ai ragazzi delle responsabilità senza poter scegliere. Il romanzo racconta di un rapporto intenso tra madre e figlia, tra due generazioni che ritrovano nella ginnastica ritmica un punto di incontro. Rosa era una promessa in questo campo ma, a causa di un incidente, ha dovuto abbandonare la palestra, lasciando amiche, una insegnante fantastica e anche qualche invidia. Diventata donna ha una figlia, Vittoria, alla quale ha trasmesso l’entusiasmo per questa disciplina. E i passi e le movenze si dipanano veloci a ritmo di molte emozioni che la scrittura dell’autrice riesce a trasferire alle due protagoniste che uniscono i prorpi cuori per la realizzazione di un sogno. Un ritmo che aumenta con la perdita di preziose amicizie ritrovate dopo tantissimi anni e che portano alla luce risvolti inaspettati. Un libro che è un intreccio di sentimenti, di amore, amicizia, paura e felicità. Una lettura gradevole, veloce che alterna sofferenza e gioia. Un susseguirsi di emozioni che accelerano i battiti del cuore, mentre ci perdiamo a immaginare le movenze delicate e lievi delle ginnaste. Un racconto che ci proietta sotto i riflettori a sognare insieme alle ragazze che all’improvviso si trasformano in eleganti cigni e ci trascinano in volo.
