A sangue freddo

lo avevo già letto in questa traduzione, ma l'ho acquistato ora: nel suo lavoro Capote ha avuto autorizzazioni oggi impensabili da ottenere, ma il risultato è da manuale del giornalismo perché sempre equidistante dai fatti e questo permette al lettore di farsi una propria idea con una panoramica davvero esauriente. Da leggere fino all'ultima pagina. Non è paragonabile a Colazione da Tiffany che mi ha deluso

Questo è uno dei cento libri da leggere nella vita. Un racconto-reportage basato su una storia vera e costruito grazie all’esperienza diretta dello scrittore con i protagonisti di questo fatto macabro. Un romanzo ai tempi difficile che ha dovuto scavalcare barriere e pregiudizi ma che oggi ci regala un grande contributo per storia e autore. Si narra di una classica famiglia americana, lavoro-chiesa-famiglia, che felice trascorre i suoi giorni e che in una notte, anzi poche ore di follia, viene brutalmente assassinata. Il resto del romanzo è una lunga corsa alla caccia degli assassini che si muovono per lo stato senza troppi timori. Capote sfoglia pian piano quelli che sono stati i fatti salienti delle loro vite e che li hanno portati ad essere quello che sono oggi, falsari e assassini a sangue freddo. Il male porta altro male. Un epilogo che lascia poco soddisfatto il capo delle indagini e anche noi. Un finale che lascia l’amaro in bocca in cui gli assassini continuano a farsi beffe di noi cercando cavilli legali per evitare la pena di morte. Ma prima o poi, nel labirinto delle celle della morte, dove incontriamo altri “fantastici” personaggi, la giustizia vince. Un romanzo epico da avere sui propri scaffali, un autore unico.

Opera pionieristica del filone di romanzo-reportage, senza il quale, per dirne uno, Gomorra non sarebbe certo esistito, A sangue freddo è una perla che brilla per coraggio (siamo nel '66 e Capote ebbe non pochi problemi quando fu pubblicato), potenza e grande abilità nel lasciare che fatti, personaggi e ambienti sociali si costruiscano da soli. Incredibile per complessità la figura di uno dei due assassini (mi pare Perry), portatore non sano di un'inquietante e profonda (a suo modo) umanità. Un libro di importanza capitale per l'evoluzione della narrativa americana e non solo.