A'Vita nova. Testo napoletano
Dante non è mai stato a Napoli, questo lo sapevamo, anche se in un passo della sua Commedia vi accenna, in riferimento al luogo di sepoltura di Virgilio. Da oggi però entra a far parte della letteratura napoletana con questa inedita traduzione de ‘A vita nova, realizzata da Carlo Avvisati. Dint’ a cchella parte d’‘o libbro d’‘e ricorde mieie, ca primma ’e tanno poco se putarria lèggere, ce sta nu nomme ’e libbro screvuto cu gnosta rossa ca dice: «’A cca accummincia cchesta Vita Nova». Sotto a chisto nomme stanno signate ’e pparole ca tengo ntenzione ’e mettere dinto a stu libbretiello; e si nun tutte, ammacaro ’o ccuntenuto lloro – recita il primo brevissimo capitolo del “libello”, come Dante stesso lo definisce, in cui si enuncia il tema dell’opera e il proposito di voler narrare gli eventi della sua gioventù registrati nel “libro della memoria”, rigorosamente in lingua napoletana questa volta.
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                                        Anno edizione:2021
 
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