Actum Ticini. Ricerche sull'alto medioevo pavese
Scelta dai longobardi all'inizio del VII secolo come capitale del loro regno, Pavia gode, in virtù di questo status ma anche di un'ubicazione favorevole nel contesto geografico padano, di una condizione di floridezza economica e di grande prestigio per tutto l'alto medioevo. La distruzione del palatium reale nel 1024 coincide con l'inarrestabile ascesa della rivale Milano, destinata all'egemonia regionale nei secoli successivi. Nella Pavia di età comunale, pur splendida per straordinarie basiliche romaniche e poi sede di importanti insediamenti mendicanti, si avvia così una sorta di ripiegamento nella memoria di un passato glorioso, che diventerà discorso politico per i Visconti, i quali all'eredità longobarda legheranno le loro ambizioni "regie". Una tradizione entro cui si colloca anche la fondazione dell'Ateneo, uno dei grandi promotori della costruzione di quella memoria idealizzata. Una recente fortunata mostra dal titolo I Longobardi. Un popolo che cambia la storia, realizzata dai Musei Civici di Pavia, ha rappresentato uno snodo importante ai fini di una rinnovata attenzione pubblica per l'inestimabile tesoro artistico e culturale della città, trasmesso dalla sua storia altomedievale e regia. L'occasione ha permesso di tornare a interrogarsi su come implementare la conoscenza e gestire il recupero di un patrimonio tutt'oggi non adeguatamente valorizzato. La mostra è stata anche uno sprone, per l'Università di Pavia, per riflettere sul ruolo giocato, ieri come oggi, nella costruzione di una lunga tradizione di studi sui vari aspetti dell'alto medioevo pavese. I saggi contenuti nel presente volume offrono una panoramica dello stato della ricerca, e rilevanti novità critiche nei più disparati campi, dalla poesia epigrafica, alla storia del diritto, dal documento all'arte e all'archeologia, dalla cultura letteraria al tema, centrale nella storia di Pavia, della memoria moderna del passato regio.
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Anno edizione:2021
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