Gli aculei dell'istrice. La satira formale elisabettiana
Nell'ultimo quinquennio del Cinquecento, nella Londra di Shakespeare, un gruppo di giovani letterati dà corpo alle inquietudini intellettuali proprie dell'uomo moderno, creando un "nuovo" genere letterario. È la satira formale in versi, ispirata alle forme della satira di Orazio, Giovenale e Persio. Gli autori sono animati da un'ansia di sperimentare modalità espressive più adeguate a dare voce all'indignazione e allo sgomento delle loro coscienze di fronte al drammatico dissesto del loro mondo. Una stagione breve e intensa di cui sono protagonisti Joseph Hall, John Marston e John Donne, che assume i caratteri pericolosi di una vera e propria "predicazione laica", stroncata nel 1599 dall'ordine ecclesiastico di porre al rogo tutte le satire pubblicate.
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Anno edizione:2004
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