Aforismi di Zürau

Come rileva Zolla nella introduzione ai Mistici d’occidente, solo facendo tabula rasa del cosmo dentro di sé (ovvero tranciando i legami con esso – cosa realizzata a suo modo con gli scritti propriamente letterari), Kafka avrebbe potuto attingere a qualcosa che con il mondo non ha nulla a che fare, che nel mondo lampeggia come qualcosa di incompresibile (è il fondamento dell'alchimia: prima il solve, poi il coagula). Se li si leggesse senza conoscerne l’autore, tali aforismi si direbbero frutto delle intuizioni di un mistico dalle venature kafkiane.

Nei miei soliti lunghi giri nelle librerie di tutta Roma il 19/6/2004 tra gli scaffali ho trovato questo libro appartenente alla collana Piccola Biblioteca dell'Adelphi. Ed è stato particolare trovare un nuovo scritto del proprio autore preferito. E' come se fosse ancora vivo ed ogni tanto ci regalasse qualche nuova sua invenzione. Naturalmente non è così. Si tratta invece di una edizione sistemata in modo nuovo di frammenti già apparsi in altre pubblicazioni, in particolar modo nella edizione classica di "Preparativi di nozze in campagna" proposta da Max Brod (uno degli amici di Kafka, salvatore della maggior parte dei suoi scritti), che aveva intitolato questo insieme di frammenti "Considerazioni sul peccato, il dolore, la speranza e la vera via". Questa particolare sistemazione è a cura di Roberto Calasso che ha studiato (i manoscritti) e scritto su Kafka il saggio di 360 pagine K. (sempre per Adelphi). Tra l'altro Calasso è insieme a Bobi Bazlen e Luciano Foa, l'iniziatore proprio della collana Piccola Biblioteca, che come formato è piacevolissima. Occorre subito chiarire che questi frammenti non sono propriamente degli aforismi perchè non ne rispettano la forma classica (se non 4 o 5), ma come dice Calasso il termine è un'approssimazione. Poi, e questo mi preme moltissimo dirlo, questi frammenti, sono di interesse solo per chi ama o trova interessante i contenuti di Kafka. Ho letto negli anni molte serie di aforismi e questa tipologia di letteratura risulta immediata e intensa. Ma questa raccolta, anche per questo aspetto, non rispetta la forma classica degli aforismi. Molti di questi frammenti, infatti, sono tutt'altro che trasparenti e leggeri. Per cui, sconsiglierei gli amanti degli aforismi di considerare questo libro basandosi sul titolo, ma di leggerlo se interessati all'autore. Veniamo alla motivazione di proporre questi scritti in questo volume. Kafka era solito scrivere tutto su dei quaderni, per la verità senza una precisa sistematicità. Per intenderci, un nuovo capitolo inziava con un punto e a capo. I racconti erano separati l'uno dall'altro con una semplice linea. Nel caso di questi frammenti, invece, Kafka scrive su dei fogli sciolti rettangolari larghi circa 14 cm e alti circa 11 ricavati tagliando in quattro parti dei fogli da lettera, ma sopratutto li ha numerati progressivamente, cosa, appunto non consueta. Zurau è un paese della campagna boema dove una delle sorelle di Kafka, Ottla aveva una residenza. Kafka vi ha soggiornato dal 9/1917 al 4/1918, perchè un mese prima aveva avuto le prime avvisaglie della tubercolosi con una perdita di sangue dalla bocca. E sembra che, almeno per i primi tempi, questo sia stato un luogo e un periodo abbastanza sereno per Kafka, che normalmente era torturato da un fuoco interno, sempre vivo, di malessere. Nel libro potete trovare, oltre ad una breve introduzione di Calasso, anche il XV capitolo del libro che citavo in apertura scritto dal curatore, che descrive proprio il soggiorno a Zurau. E questo secondo me è un ottimo contenuto ulteriore. Un'ultima nota riguarda il fatto che ogni pagina del libro contiene un frammento (poche righe) e questo mi è piaciuto perchè mi sono ritrovato a "profanare" il libro, scrivendo degli appunti vicini ai frammenti; è stata una sensazione nuova poter scrivere vicino alle parole del proprio autore preferito. Per chiudere vi propongo, uno dei frammenti: "Due compiti per iniziare la vita: restringere il tuo cerchio sempre più e controllare continuamente se tu stesso non ti trovi nascosto da qualche parte al di fuori del tuo cerchio"