L’alba della storia - Guido Barbujani - copertina
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Letteratura: Italia
L’alba della storia
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Descrizione

Quando l’umanità ha cominciato a coltivare i campi e addomesticare gli animali è cominciata una storia diversa, che è ancora la nostra. Da allora l’ambiente in cui viviamo, il cibo che mangiamo, il nostro aspetto e la nostra struttura sociale non sono stati più gli stessi. Passando dallo studio del DNA a quello delle lingue, dagli scavi archeologici alle manipolazioni genetiche, e anche attraverso il racconto di alcune storie esemplari, Guido Barbujani ci porta indietro nel tempo fino a 10.000 anni fa, alla rivoluzione neolitica.


Diecimila anni fa, nella preistoria, si sono messe in moto trasformazioni che ancora ci riguardano, che ancora influenzano il nostro modo di lavorare, di vestirci, di mangiare, di confrontarci con gli altri membri della nostra comunità. È una rivoluzione che ha cambiato anche l’ambiente intorno a noi e le nostre relazioni con piante e animali, tanto che il DNA – sia il nostro, sia quello di molti animali e piante – ne è uscito diverso. Si chiama rivoluzione neolitica: il momento in cui, più che in qualunque altro, biologia e cultura si sono intrecciate, influenzandosi a vicenda e producendo la nostra storia. È stato allora che un’umanità in precedenza sempre affamata ha cominciato a produrre il cibo di cui aveva bisogno, e quindi a crescere e a diffondersi sul pianeta. Nel giro di qualche millennio la rivoluzione è arrivata ovunque, sulle gambe dei rivoluzionari che dalla Mezzaluna fertile, dalla Cina, dall’America centrale e dalle Ande hanno esportato in tutto il mondo i propri geni, le piante coltivate e gli animali allevati. Abbiamo iniziato ad abbattere foreste, per farne campi e pascoli, modificando il paesaggio; abbiamo smesso di essere nomadi, costruendo villaggi e poi città dove ha preso forma la nostra società, anche in certi suoi aspetti che sembrerebbe difficile collegare alla preistoria. Ma è così: se oggi in Europa molti digeriscono il latte, se abbiamo la pelle chiara e parliamo lingue che si somigliano, è grazie alle migrazioni neolitiche. E non è tutto: abbiamo cominciato a modificare geneticamente piante e animali proprio allora e non abbiamo mai smesso. Ripensarci – oggi che la consapevolezza è cresciuta – ci permette di ragionare più lucidamente su costi e benefici della moderna ingegneria genetica. Allo stesso modo, ricordare come per millenni l’umanità si sia ripetutamente spostata e rimescolata può aiutarci a osservare con meno ansia le trasformazioni che la nostra società sta attraversando, e a spegnere qualche allarme ingiustificato.

Dettagli

15 novembre 2024
208 p., Rilegato
9788858155141

Valutazioni e recensioni

  • Flavio57
    Molto chiaro!

    Un grande genetista scrive in maniera comprensibile della conquista preistorica del pianeta da parte dell'uomo. Lo fa appongiandosi alla ricerca genetica e ai reperti archeologici. Adatto anche a chi non ha una preparazione specialistica. Consigliatissimo.

  • CursorMundi
    DNAntropologia

    Attraverso gli studi genetici da Cavalli-Sforza (verso il quale l’autore nutre stima ed affetto), fino a ricerche di pochi mesi fa, l’autore ci suggerisce realistiche ipotesi per ricostruire l’intricatissimo percorso che la popolazione umana ha ha condotto negli ultimi 10mila anni. Ci descrive l’origine scientifica di alcune conoscenze oggi piuttosto diffuse e ci racconta fatti poco noti e sorprendenti su come erano i non troppo lontani abitanti dell’Europa pre-neolitico. Chiaro, interessante e decisamente accessibile.

Conosci l'autore

Foto di Guido Barbujani

Guido Barbujani

1955, Adria

Ha lavorato nelle Università di Padova, Bologna, State of New York a Stony Brook e Londra, attualmente insegna Genetica all’Università di Ferrara. Tra i suoi libri, Questione di razza (2003), Dilettanti. Quattro viaggi nei dintorni di Charles Darwin (2004) e, con Pietro Cheli, Sono razzista ma sto cercando di smettere (2008), Europei senza se e senza ma (2008).Nel 2007 con il saggio L'invenzione delle razze vince il quinto Premio letterario Merck Serono, premio dedicato a saggi e romanzi pubblicati in italiano, che sviluppino un confronto ed un intreccio tra scienza e letteratura.

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