Aldro. Storia di un orrore perbene
«Il telefono squilla, ancora e poi ancora. Nessuno ci fa caso, è un rumore bianco che non disturba la sequenza di gesti precisi e organizzati degli uomini scesi dalle volanti. Alcuni fanno le scale per controllare che nessuno abbia visto. Altri parlano a bassa voce, veloci, nervosi. C’è un ragazzo in terra, morto, ci sono cose da fare». È l’alba di una domenica qualunque, ma per Federico Aldrovandi, diciott’anni appena, uno studente di Ferrara, «ricci scuri come la notte», sarà l’ultima. Era il 25 settembre 2005. Sono passati vent’anni. In un’ora sospesa tra la vita e la morte, si intrecciano le voci di chi lo ha visto, cercato, amato, e di chi lo ha picchiato, ignorato, ucciso. In un racconto corale che attraversa le strade silenziose della città e i pensieri più intimi di chi ha incrociato il suo destino, c’è chi ha sentito le sue urla e ha guardato dalla finestra, chi ha risposto a una chiamata e ha indossato una divisa. Chi ha aspettato un figlio che non è tornato. E poi c’è lui, Federico, che cammina da solo verso casa, inconsapevole che il suo tempo scivoli via, veloce come il suo respiro. Un romanzo, forte e asciutto, scritto con l’aiuto della famiglia Aldrovandi. Per non dimenticare. Per amore della verità.
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Anno edizione:2025
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