Ali di piombo. 1977: cronaca di un anno tragico appassionato - Concetto Vecchio - copertina
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Letteratura: Italia
Ali di piombo. 1977: cronaca di un anno tragico appassionato
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Descrizione

Concetto Vecchio è tornato nei teatri in cui si è fatta la storia, Bologna, Roma e Torino, ha incontrato decine di testimoni, giornalisti, studiosi e ricostruito con la precisione del cronista e il passo svelto del narratore i fatti che hanno segnato quei mesi. Restituendoci alla fine il vibrante ritratto dell’anno in cui l’Italia repubblicana perse la sua innocenza.


Il 3 febbraio 1977, dalla facoltà di Lettere dell’Università di Roma muove un corteo di migliaia di studenti. Il giorno precedente un violento scontro tra i collettivi e una squadraccia fascista ha messo a ferro e fuoco il campus. In ospedale con un proiettile alla nuca è finito un ragazzo di sinistra di ventidue anni. In molti vogliono vendicarsi, e quando la manifestazione arriva davanti a una sede del Fronte della Gioventù partono i tafferugli. Mitra, pistole, sampietrini, molotov. Roma brucia. Il giorno dopo si contano i feriti: la maggior parte sono ragazzi poco più che adolescenti. Inizia così la cronaca appassionata di uno degli anni più tragici della storia del nostro paese. Lo Stato sembra vacillare di fronte alla drammatica ascesa delle Brigate rosse, che a Torino uccidono il presidente dell’Ordine degli avvocati Fulvio Croce e il vicedirettore della “Stampa” Carlo Casalegno. Per mesi si susseguono scontri di piazza, agguati, violenza politica. L’eroina miete molte vittime. Ma quei giorni non furono solo piombo e sangue. Negli anni settanta nacquero le radio libere, la tv diventò a colori, furono promulgate numerose riforme: il divorzio, l’aborto, il servizio sanitario, il diritto di famiglia, lo statuto dei lavoratori.

Dettagli

272 p., Brossura
9791221216882

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Concetto Vecchio

1971

Concetto Vecchio è giornalista alla redazione politica de "La Repubblica" e scrive sul Venerdì. Tra le sue pubblicazioni: Vietato obbedire (Bur Rizzoli, 2005) sul '68 alla facoltà di sociologia di Trento con cui ha vinto il premio Capalbio e il premio Pannunzio, Ali di piombo (Bur Rizzoli, 2007), Giovani e belli (Chiarelettere, 2009), Giorgiana Masi (Feltrinelli, 2017) e Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi (Feltrinelli, 2019).

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