Alla fiera dell'Est

Ordinato e arrivato velocissimo, un album che cercavo da tempo.

Chi non conosce "Alla fiera dell'est"? Penso che ben pochi alzerebbero la mano dopo una domanda del genere. Dal 1976, anno in cui fu pubblicato questo album, ne sono passati di anni. E in questi 4 decenni la canzone che ha dato il nome al disco è diventata patrimonio popolare. Usando le parole di Branduardi questa canzone è passata alla storia senza passare per la cronaca. Questo per spiegare il fatto che ormai i bambini conoscono la canzone senza neanche sapere chi è Branduardi. Ispirato ad un canto tradizionale ebraico, questa canzone, di tipo iterattivo, è risultata essere il trampolino di lancio della carriera artistica di questo particolare artista. Esordio non facile per questo album che restò in un cassetto per vari mesi prima che una casa discografica (la Polydor) prendesse la coraggiosa decisione di pubblicarlo. Faccio notare infatti che gli anni '70 erano anni difficili e, in un panorama di artisti che proponevano temi politici e sociali, un album a sfondo religioso era davvero contro tendenza. Tra i brani più significativi posso citarne alcuni che Angelo ripropone tutt'oggi durante i suoi concerti: "Sotto il tiglio", "La serie dei numeri", "Il dono del cervo" e "Favola degli aironi".