Al Cerchio manca una porzione, una torta senza una fetta. E lo cerca, cioè il cerchio cerca il suo settore circolare mancante. Il primo pezzo che trova è quello che stuzzica di più perchè è uno che ha coscienza di non essere un intero ma non intende assolutamente essere settore di nessun altro: e dovesse caso mai essere parte di qualcuno, quel qualcuno non sarebbe certo lui, il Cerchio. Il Cerchio rotola, galleggia, annusa, si fa largo nelle giungle e nelle paludi, canta per farsi compagnia: perchè in verità la bocca ce l'ha e ha anche un occhio, un puntino fatto con la matita messa in verticale. La matita che disegna il fumetto ha infuso un'anima nel segno, un desiderio, un piacere. Quello di avere una farfalla sulla testa (?), quello di canticchiare, quello di sorpassare qualcosa nel suo camminare per i fogli. L'artista che ha scritto questa storia è Shel Silverstein, il geniale che ha capovolto in altre storie la vita di un leone, Lafcadio, che ha rivoluzionato l'esistenza di un rinoceronte, e ora -in questo libro- decide che la circonferenza disegnata con un tratto di matita si interrompa a un certo punto, formi un incavo, e questo essere abbia un'anima e decida di cercare il suo pezzo mancante, uno spicchio anche lui pensante, con tanto d'occhi e volontà. Questa nuova storia di Silverstein è curiosa e il finale sorprendente.
