Recensire un monumento non è impresa facile. Meglio esortare, senza troppe pretese, ad immergersi in questa colossale cattedrale di parole, una cattedrale gotica in cui si alternano vetrate multicolori e scogliere marmoree proiettate verso il cielo e l'infinito; in cui ogni capitello, ogni mattonella, ogni rosone, ogni nervatura, ogni creatura scolpita presa da un bestiario fantastico o perfettamente naturalistico, ed anche il colore delle candele ed il profumo dell'incenso e perfino il mutare della luce del sole attraverso i vetri colorati dovuto ai giochi delle nuvole; tutto concorre, dopo anni e pagine, per mezzo -va detto - di periodi a volte francamente interminabili dove inserzioni e virgole si inseguono senza requie fino a farti sospirare finalmente l'avvento di un punto a capo, concorre dicevo a costruire un mondo, tutto intero, quasi come una moderna Matrix (non inorridite), un teatro magico con tutte le sue figurine a tutto tondo, ed insieme a ricostruire una vita, che non è stata come viene raccontata, ma a suo modo simile e tale comunque da spiegare Proust attraverso Marcel, ed infine a mantenere letteralmente in vita il primo grazie al rivivere del secondo, perché Proust iniziò a scrivere quando aveva perso praticamente tutto ciò che lo legava davvero alla vita, e scrisse per restare vivo e non farla finita, al punto che una volta finito il monumento, o quanto meno una volta arrivato al punto in cui anche le ultime parti erano pubblicabili, morì.
Alla ricerca del tempo perduto. Ediz. integrale
Dalla parte di Swann; All'ombra delle fanciulle in fiore; I Guermantes; Sodoma e Gomorra; La Prigioniera; Albertine scomparsa; Il Tempo ritrovato Alla ricerca del tempo perduto è uno dei grandi capolavori della letteratura del Novecento. Attraverso le pagine di quest'opera monumentale, articolata in sette romanzi (Dalla parte di Swann, All'ombra delle fanciulle in fiore, I Guermantes, Sodoma e Gomorra, La Prigioniera, Albertine scomparsa e Il Tempo ritrovato), ci viene rivelata un'intera società, nell'arco di tempo che va dal 1880 al 1920. Protagonista assoluta è l'aristocrazia, colta nel momento in cui si conclude la sua splendida parabola. Tutti i personaggi sono sostanzialmente dei vinti, a ognuno il tempo ha sottratto qualcosa. Soltanto la memoria sembra sopravvivere alla sua tirannia e solo nell'arte è possibile trovare un compenso al disordine del mondo.
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Autore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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FRANCESCO COSENTINO 12 settembre 2010
Si potrebbe sintetizzare la mastodontica e biblica opera di Proust in una sola frase(seppur non se ne renderebbe giustizia per la magnificenza): "il flusso dei ricordi viene congelato con la scrittura". Ambivalente. Forse mortificante. Ma per rendere al meglio la grandezza di tale capolavoro, seppur di difficile e ardua lettura e scorrevolezza, usiamo un'immagine, che, si spera, parlerà più di 1000 recensioni. S'immagini di arrivare alla Valle dei Templi ad Agrigento, o a Paestum, in Campania. La visione di uno dei templi non potrà mai essere "unitaria" e totale, ma, al contrario, ogni colonna, ogni gradino, ogni pezzo di pietra permetterà, alla fine, di apprezzare la magnificenza dell'opera. Proprio così "Alla ricerca del tempo perduto" è fatto di episodi, sensazioni ricordate, amori, sentimenti, emozioni. Tutto porta alla "visione d'insieme", che, nelle ultime pagine, emozionerà il lettore.
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