Allo zenit di nessun nadir - Antonio Napoli,Riccardo Pelizzo - copertina
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Allo zenit di nessun nadir
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Descrizione


I racconti "Allo zenit di nessun nadir" offrono uno spaccato sulla paura, sull'attrazione, sulla dipendenza dell'uomo nei confronti del non reale e del soprannaturale. II titolo paradossale allude alla perdita di qualsiasi sicuro punto di riferimento, quando la vita è esposta al Fantastico, all'Occulto, all'Insolito, all'Inspiegabile. In molte narrazioni si ritroveranno, con toni ora tragici ora comici ora ironici, attraverso la descrizione di caratteri, animali, oggetti, luoghi e viaggi, quelle credenze che dal mondo greco-latino, passando per il Medioevo, sopravvivono ai giorni nostri grazie al loro rilancio da parte dell'intramontabile Romanticismo.

Dettagli

27 ottobre 2011
166 p., Brossura
9788860429056

Valutazioni e recensioni

  • Il titolo paradossale, probabilmente, richiama quello dell'opera di C. Bukoskwi "A Sud di nessun Nord". Ma il tema dei racconti di “Allo zenit di nessun nadir” è la superstizione, ossia quell'insieme di credenze nel non reale che a volte hanno dei risvolti pratici. Il non reale riguarda in generale tutte quelle connessioni tra fatti che non hanno un verificabile rapporto di causalità e il libro ne esibisce un gustoso e a volte inquietante repertorio riguardante il carattere delle persone, gli animali, i luoghi, il sbalorditivo potere che hanno gli oggetti sulla nostra anima. Nei racconti si coglie un rapporto ambiguo con la credenza verso il non reale. Gli autori sembrano attaccare, con una dimostrazione per assurdo, l’odiosa idea di una disposizione precostituita ed immutabile delle cose e degli eventi: il Destino. Ma si potrebbe dire che rispetto a questo tema il libro enunci l'impossibilità di una dimostrazione e allo stesso tempo di una confutazione. Decostruzione o fascinazione della mentalità superstiziosa? Gli autori non dichiarano una limpida posizione nel finale di ogni racconto. Anzi tutto sembra essere rimesso in discussione rispetto alle battute iniziali. Lo stile di scrittura è piano e scorrevole, a volte asciutto e minimalista, efficace contraltare alla sostanza onirica, incantata, surrealista, irrazionale del tema del racconto. Si consiglia la lettura a coloro che fanno fatica a credere che a volte la credenza superstiziosa si nasconda in posti insospettabili, come nel caso di una legge di uno Stato americano che obbliga gli agenti immobiliari ad avvertire gli eventuali acquirenti se la casa a cui sono interessati presentano caratteristiche capaci di causargli danni psicologici.

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