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Anno edizione: 2014
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Un romanzo insieme terribile e comico.
Patrick Bateman è giovane, bello, ricco. Vive a Manhattan, lavora a Wall Street, e con i colleghi Timothy Price, David Van Patten e Craig McDermott frequenta i locali più alla moda, le palestre più esclusive e le toilette dove gira la miglior cocaina della città, discutendo di nuovi ristoranti, cameriere corpoduro ed eleganza maschile. Secondo Evelyn Richards, la sua giovane, bella e ricca fidanzata, Patrick Bateman è «il ragazzo della porta accanto». Ma la vita del protagonista di Amrican Psycho è scandita da altre ossessioni. Quando le tenebre scendono su New York, Patrick si trasforma in un torturatore omicida, freddo, metodico, spietato. Al punto da incarnare l'orrore. Con American Psycho Bret Easton Ellis ha scritto il libro che meglio di ogni altro racconta gli anni Ottanta. Un decennio che, ora lo sappiamo, non è stato semplicemente una parentesi, ma l'inizio di qualcosa. Così, questo viaggio senza ritorno nella follia e nella spersonalizzazione a base di immagini patinate e ultraviolenza non ci parla solo di un «eroe» e del suo tempo, ma finisce per rappresentare noi stessi e i nostri giorni. E anche quelli che verranno. (Giuseppe Culicchia)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
é un libro impegnativo, non adatto ai deboli di stomaco. Dall'uccisione di Bethany in poi, il protagonista diventa anche cannibale: mangiando interiora, capezzoli, bevendo sangue, squartando intestini e parti intime. Il resto è focalizzato su Pat Bateman e i suoi amici, con la sola fissa per abbigliamento, locali, palestra, cocaina, limousine e il Patty winter show del mattino. Forse l'unico rammarico che ha Patrick è non aver mai trovato posto al Dorsia, famoso ristorante. Nessun sentimento o ravvedimento lo sfiorano. Sostanzialmente una vita di sola apparenza, ma anche di profonda solitudine. Un grande classico da leggere
E' un libro un pò strano, disturbante sicuramente ma che alle volte alterna lo stile da inquietante a divertente
Il terzo romanzo di Bret Easton Ellis ci parla di una società in cui la superficie era diventata l’unica cosa. Tutto era superficie , il cibo, i vestiti, che è ciò che definisce le persone. Ellis utilizza l’ilarità, che a volte sfocia nella commedia, nella descrizione delle manie del protagonista, per cogliere l’assoluta banalità della violenza di un decennio perverso e fare una feroce critica della logica capitalistica. “E’ un romanzo profetico sul consumismo e sul narcisismo di massa, il più completo (e anticipato) selfie della nostra epoca” lo ha definito l’autore. E continua: “Parla di persone così perse nel loro narcisismo che non sono in grado di distinguere un individuo dall’altro. È un atteggiamento che mostra quant’è cambiata poco l’America dalla fine degli anni Ottanta: molte cose sono state semplicemente amplificate e accettate. L’ossessione che ha Patrick per sé stesso, con le sue antipatie e simpatie, con la sua attenzione dettagliata e ossessiva per tutto quello possiede, indossa, mangia, guarda, ha certamente raggiunto una nuova apoteosi. Per molti versi il testo di American Psycho è la più completa serie di selfie di un uomo”. E’ un romanzo profetico, è stato scritto alla fine degli anni 80 e pubblicato nel ’91 e Irwine Welsh lo ha definito come “ fiction sullo spirito del nostro tempo che ha svelato l’America tra la fine del secolo scorso e l’inizio di questo. American Psycho tiene davanti alle nostre facce uno specchio iperrealista e satirico, e il fastidioso shock che produce nel riconoscerci è proprio quel contorto riflesso di noi stessi e del mondo in cui viviamo”.
Recensioni
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