Amnesia

Anche questa volta, come tutte le precedenti, Jean-Cristophe Grange mi ha catturato per le oltre 700 pagine del libro "Amnesia", trascinandomi in un vortice di avventure senza fine. Inoltre, l’argomento dei “viaggiatori senza bagaglio” è talmente affascinante da trascinare a leggere fino all’ultima riga (i viaggiatori senza bagaglio sono le persone affette da amnesia, che iniziano un’altra vita, con identità, professione, abitudini diverse…senza nulla ricordare della precedente). Mathias, il protagonista della vicenda è uno psichiatra che si trova invischiato – senza sapere in quale misura- in un orribile delitto a sfondo mitologico: un giovane drogato orrendamente ucciso, con una testa di toro recisa infilata a forza sulla testa come a simboleggiare una specie di Minotauro. Lo segue in questa terribile avventura Anais, una poliziotta sui generis, tormentata da un passato pesante e doloroso, un po’ nevrotica, che rimane nello stesso tempo attratta dall’uomo un po’ sfuggente, e dal “caso” poliziesco, tanto da spingersi ad indagare nonostante i mille pericoli. La storia è un continuo susseguirsi di colpi di scena, avvincenti ed intriganti Efficaci le descrizioni dei vari ambienti , sia quello delle cliniche e dei malati psichiatrici, quanto quello dei clochard. Grange è un vero maestro nell'intrecciare le sue storie: un romanzo assolutamente consigliato, imperdibile!

Mathias è uno psichiatra alle prese con un caso difficile che gli richiede di ipnotizzare un uomo in stato confusionale, unico testimone di un brutale omicidio. L’ipnosi e un alibi di ferro dimostrano che l’uomo non ha niente a che fare col delitto e Mathias deve indagare ancora. L'indagine sarà un susseguirsi di scatole cinesi, in un viaggio a ritroso alla ricerca delle sue molteplici identità passate: un barbone a Marsiglia, un pittore folle a Nizza, un falsario a Parigi. Mathias deve fuggire e allo stesso tempo scoprire chi è veramente. Uno psycho-thriller che, nelle sapienti mani di Grangé, viene modellato e costruito sui continui colpi di scena (vero trademark del celebre scrittore-giornalista francese) per giungere ad una conclusione molto evocativa quanto non consolatoria. Nonostante la lunghezza (attualmente è il romanzo più lungo dell'autore), dopo l'introduzione più lenta, il romanzo si rivela impregnato di puro magnetismo letterario.

un libro da leggere tutto d'un fiato.... coinvolgente, bellissimo...