Angelica e le comete - Fabio Stassi - copertina
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Letteratura: Italia
Angelica e le comete
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Descrizione


Una favola triste, un incanto fatto di parole che sanno di infanzia e di tradizione, di malinconia e magia, quella che solo un teatro di marionette come l’opera dei pupi può dare.

Fabio Stassi ci incanta ancora una volta con pagine che ricordano il mito, con quel malinconico desiderio di uomini e marionette di incontrarsi con la poesia del mondo.

Un libraio d’antiquariato nel quartiere di San Lorenzo a Roma che ricorda un vecchio angelo di Frank Capra. Una lettera di Gesualdo Bufalino. E un libro magicamente ritrovato: il primo che Fabio Stassi avrebbe voluto scrivere, ma che ha sempre rimandato. Eppure sul frontespizio c’è il suo nome. Sotto a un titolo misterioso: Angelica e le comete. Vi si narra di una compagnia di marionette, il padrone è lo Spagnolo, scontroso ed esigente che conosce tante lingue ma non sa leggere, lo aiuta Bruciovento un gigante dal passato burrascoso; se ne vanno in giro lungo le coste della Sicilia su una carro zeppo di pupi, paladini e saraceni ma anche diavoli, ippogrifi, angeli, 50 attori di legno, tutti tenuti a lustro con scimitarre fiammanti ed elmi e pennacchi multicolori. Si accampano nelle piazze e insieme raccontano sera dopo sera le storie dei paladini di Francia, della rotta di Ronsisvalle e dell’assedio di Parigi, della pazzia di Orlando per la bella Angelica che quando appare in scena ha movenze di ballerina, i suoi piedi non fanno rumore sulle assi sconnesse, nessun filo a tirarle braccia e gambe perché Angelica non è fatta di legno. Si chiama Cate, è una creatura di carne che la natura ha lasciato piccola e mal cresciuta ma che incanta con le sue movenze leggere e la sua grazia. Se ne innamorano i pupi e la proteggono da Bruciavento, che si approfitta di lei, con scimitarre e durlindane mentre il corno di Orlando lancia un suono lugubre e Ardesio, un pupo privo d’armatura, abituato a recitare da semplice comparsa, ribolle di rabbia. Poi una sera nel paese di Kalamet succede quello che non ti aspetti e Ardesio sente che è venuto il suo momento.

Dettagli

18 maggio 2017
136 p., ill. , Brossura
9788838936609

Valutazioni e recensioni

  • Un gioiello breve e raro nel nostro panorama. Il fantastico, il rovesciamento, la riparazione. Il primo racconto di Fabio Stassi, forse il più poetico. Imperdibile.

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Foto di Fabio Stassi

Fabio Stassi

1962, Sicilia

di origine siciliana, vive a Viterbo e lavora a Roma in una biblioteca universitaria. Scrive sui treni. Nel 2006 ha pubblicato il romanzo Fumisteria (GBM, premio Vittorini Opera Prima 2007). Per minimum fax ha pubblicato È finito il nostro carnevale (2007), La rivincita di Capablanca (2008) e Holden Lolita Živago e gli altri. Piccola enciclopedia dei personaggi letterari (1946-1999) (2010), ha pubblicato con Sellerio: L’ultimo ballo di Charlot, tradotto in diciannove lingue (2012, Premio Selezione Campiello 2013, Premio Sciascia Racalmare, Premio Caffè Corretto Città di Cave, Premio Alassio), Come un respiro interrotto (2014), Fumisteria (2015, già Premio Vittorini per il miglior esordio), La lettrice scomparsa (2016) e Uccido chi voglio (2020) e Mastro...

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