A seguito della Marcia su Roma, l'Italia conosce il primo governo Mussolini, alla carta subentrato al precedente per vie legali: la destituzione del precedente per mano del re e sempre da quest'ultimo la nomina di Mussolini e la sua regola fiducia data in parlamento; anche le frange più contrarie al partito fascista si dicono d'accordo e tranquille, dato che un ipotetica guerra civile è stata di fatto sventata e l'ordine democratico a retto, seppur la scossa. L'unico a predire il disastro, a detta sua solo smorzato della sua iniziale ferocia, è il parlamentare del partito socialista unitario G. Matteotti: egli scava - sporgendosi in prima persona ad un pericolo sempre più grave - tra le notizie e le pubblicazioni della penisola, al fine di denunciarvi la vera essenza del fascismo. Tra la condotta arbitraria e autoritaria legiferata in parlamento, la violenza e le percosse alla popolazione - che rivendicate, in nome dell'autorità impostasi, come ritorno a un ordine preciso, stroncando di fatto la pluralità delle opinioni - e il risentimento, in politica estera, esternato verso le potenze ritenute finallora alleate, diviene scrupolosa indagine, redatta poi in questo diario di avvenimenti annuale. Un documento pratico, che si avvale direttamente dei fatti per smuovere l'opinione pubblica, ormai prossima all'incatenarsi alle falsità d'un regime composto d'odio e paura. cercando di mostrare le macchinazioni efferate e despote del fascismo. Oggi utile alla memoria italiana, consiglio sì la lettura, ma anche la conservazione di una copia, come monito di un passato non ancora definitivamente concluso.
