Un giallo storico che, dopo un prologo che narra l’assassinio di Guglielmo d’Orange nel 1584 a Delft, per una taglia emanata dal re di Spagna Filippo II (per impossessarsi dei Paesi Bassi) è tutto ambientato ad Amsterdam, nel breve periodo dal 7 agosto 1669 al 9 gennaio 1770. Cornelis Suythof, il protagonista, è coinvolto in una serie di avventure rocambolesche che lo portano nella casa di Rembrandt, dove conosce la figlia Cornelia, di cui s’innamora. La topografia e l’atmosfera di Amsterdam sono ben descritte, e il lettore può seguirne il pellegrinaggio grazie a una dettagliata cartina. Anche il ritratto storico di Rembrandt è fedele, e.g. il fatto che vivesse al di sopra dei propri mezzi, comprando opere d'arte, stampe ed oggetti rari, abitudine che lo condusse alla bancarotta nel 1656. Costretto a vendere i propri beni, dovette trasferirsi in un'abitazione più modesta nella zona di Rozengracht, dove diverse avventure sono ambientate. Ci sono però troppi episodi che non quadrano, a cominciare dal fatto che Rembrandt è ritratto come un vecchio colto da pazzia, cosa storicamente falsa. La trama intera del romanzo, inoltre, si basa su un presupposto assurdo e direi ridicolo: l’importazione, da misteriose isole del pacifico, di un carico di polvere blu, estratta da frutti tropicali, che avrebbe il potere, una volta stesa su dipinti, di fare impazzire chi li osserva e spingerli ad assassinare il prossimo. E’ come dire che i mirtilli (bluberries) siano velenosi e inducano alla pazzia omicida! Inoltre si sostiene che il pigmento blu fosse evitato dai pittori perché ritenuto diabolico e un colore satanico e che i pittori dell’epoca lo evitassero accuratamente. Niente di più falso, tant’è che Johannes Vermeer, contemporaneo di Rembrandt, è passato alla storia per il suo uso del blu oltremare. Inoltre, nei secoli, è sempre stato associato all’armonia, alla fedeltà, alla fiducia, alla distanza, all’infinito, all’immaginazione, all’intelligenza, alla conoscenza, alla calma e alla concentrazione. Quindi tutta la trama è basata su un assunto che proprio non regge e assimila questo romanzo più a un racconto fantastico, alla saga di Harry Potter, che a un romanzo storico. Non poteva essere certo il colore blu ad indurre alla pazzia e ad allucinazioni, a meno che i protagonisti non avessero assunto dosi massicce di droga (e.g. il cactus peyotl, da cui si ricavano potenti allucinogeni, vedi The Teachings of Don Juan, di Castaneda). Il blu potrebbe avere sì effetti negativi, di ben altra natura, però: 1. Potrebbe mandare in rovina il pittore che ne facesse largo uso nei suoi quadri. Il blu ultramarino era tradizionalmente prodotto macinando I noduli di lapislazzuli, provenienti dalle miniere dell’Afghanistan, in una polvere fine e poi mescolandolo con oli e cere. Era il blu più costoso usato dai pittori medievali e del rinascimento ed era più prezioso dell’oro. Tant’è che gli abati lo dosavano con parsimonia ai pittori chiamati ad affrescare ile loro chiese, chiostri e tele e ne monitoravano l’uso, per evitare che lo vendessero al mercato nero! 2. Nei secoli, comunque, questo blu non ha mai portato fortuna ai dipinti che lo contenevano, a causa di una “malattia” che lo trasformava in un colore grigiastro. E’ un processo di degradazione auto-catalitico inerente alla struttura chimica del pigmento stesso, da cui non è neppure immune il blu sintetico (molto meno costoso) introdotto nel 1826 e divenuto di larghissimo consumo al posto del lapislazzuli. Kastner si laureò in legge e lo si vede bene dalla sua scarsa conoscenza della chimica. Un ben altro filo conduttore avrebbe dovuto essere inventato per questo romanzo, e.g., come qui suggerito, il consumo di droghe che avrebbe potuto condurre alla pazzia e a violente allucinazioni dei personaggi di questo romanzo, in cui i delitti abbondano. Pier Giorgio Righetti
1584: Guglielmo d'Orange, governatore generale dei Paesi Bassi, viene assassinato da un giovane cattolico. Catturato e torturato senza pietà dalle guardie, poco prima di morire, il ragazzo lancia una maledizione destinata a perseguitare per almeno un secolo gli abitanti di quelle terre. 1669: in una cella di Amsterdam un prigioniero viene trovato morto. Accanto a lui, un quadro in cui predomina un intenso colore blu, a quei tempi temuto da tutti perché ritenuto il colore del diavolo. Quando, poco dopo, il misterioso quadro scompare nel nulla e l'uomo che ne era entrato in possesso muore, il pittore Cornelis Suythof, amico della vittima, decide di investigare.
Venditore:
Informazioni:
Spedizione a mezzo corriere (tracciabile) 3-5 giorni. Si fa presente che i libri usati in vendita potrebbero presentare: sottolineature (con matita o con evidenziatore),ingiallimento delle pagine, copertina con leggere abrasioni oppure fascicoli e allegati multimediali non disponibili.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2007
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it