Architettura sociale. Scritti da la terza pagina de «L'osservatore romano»
Questi ultimi anni sono stati molto condizionati dal Covid, tanto da modificare in modo profondo l’analisi dei fenomeni urbani e ambientali, orientandone l’interpretazione attraverso il variare, spesso improvviso, delle condizioni di pericolo e di insicurezza sociale. Gli esempi sono molti e descrivono temi che, fuori dalla pandemia, forse non sarebbero stati ugualmente approfonditi. Per tale ragione è importante affermare la convinzione che l’opera di architettura deve garantire la sostenibilità in tutte le sue accezioni: economiche, ambientali, strutturali, ma anche d’uso e di durata nel tempo. Non sempre il concetto di sostenibilità è chiaro a tutti, però, nell’opinione pubblica, prevale ormai, l’idea della concretezza che filtri ogni intervento attraverso il controllo dell’utilità e dell’impatto sulla società. Il titolo di questa raccolta – Architettura Sociale – recupera il nome di una disciplina che negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso era presente nei programmi di studio di molte Facoltà di Architettura. Individua un metodo attraverso il quale architettura e urbanistica possano convergere su un ambito unitario che guidi progettisti e utenti nell'uso del territorio. Prefazione Andrea Monda.
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Anno edizione:2023
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In commercio dal:6 ottobre 2023
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