280 a.C. Epiro muove i suoi eserciti contro le legioni romane e cartaginesi, a seguirlo però non ci sono solo “umani”, ma anche elefanti. È così che inizia la storia di Tifone, figlio di Astreo, capobranco dell’esercito di pachidermi che istaura un’amicizia particolare con Dafne, figlia di un ceramista di Taranto. Mentre personaggi e sangue si mescolano sui campi di battaglia, Tifone ci racconta la storia dalla sua prospettiva, accompagnandoci all’interno di guerre epiche che hanno segnato la storia. Diciamo che non nutrivo alcun dubbio sull’alta qualità di questo romanzo, dato che stiamo parlando di un autore di un certo livello. Nonostante tutto sono comunque rimasta molto sorpresa (piacevolmente) dall’originalità con cui è stata trattata questa storia, perché inserire come “voce narrante” un elefante è davvero surreale, originale e bellissimo (una cosa che mi ha colpita sin da subito e mi ha fatto proprio sorridere). Questo romanzo ha tutto: storia, avventura, azione, adrenalina, dolcezza, romance ed è capace di intrattenere il lettore fino alla fine, sebbene si tratti di una lettura corposa e talvolta impegnativa. Non posso proprio fare a meno di consigliarlo. Molto bello.
