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Anno edizione: 2011
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Conoscere la travagliata vicenda processuale di Massimo Carlotto aiuta certamente a leggere i suoi libri attraverso una chiave interpretativa più aderente alle intenzioni dell’autore. E gli echi di un sistema investigativo e giudiziario a dir poco pericolante, specchio a sua volta di un sistema sociale (l’autore direbbe di potere) iniquo, sazio e disperato, si ritrovano anche in "Arrivederci Amore, Ciao," romanzo del 2001 che è il primo in cui compare ed è protagonista principale Giorgio Pellegrini. Criminale privo di ogni scrupolo morale nel suo inscalfibile ma oscenamente coerente cuore di tenebra e proprio per questo destinato a sicuro successo e all’arricchimento illecito attraverso una terribile coazione a ripetere, che Carlotto ha il coraggio iconoclasta di utilizzare come narratore in prima persona, Pellegrini tornerà dieci anni dopo in “Alla fine di un giorno noioso” e incrocerà le strade dell’”Alligatore”, il personaggio letterario più celebre di Carlotto, cui la Rai ha dato il volto di Matteo Martari in una serie non disprezzabile di telefilm, negli ultimi tre romanzi della saga (gli americani lo chiamano crossover). La prosa di Carlotto è quella a cui il lettore è abituato: scarna, anzi spoglia dove la tensione narrativa è sempre ottenuta per sottrazione e mai per accumulo. Il titolo, è evidente, deriva dall’ultima strofa del bellissimo brano di Paolo Conte “Insieme a te non ci sto più” portato al successo da Caterina Caselli, anche se nel libro risuona come un lugubre sberleffo.
Lettura piacevolissima; con apprensione "quanto basta". Una curiosità: come è possibile possedere le chiavi delle automobili rubate? manca spiegazione....
Libro molto bello
Recensioni
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