Modesta è tra i personaggi femminili, e non solo, più interessanti, intelligenti, curiosi e liberi della letteratura italiana. La sua storia si intreccia con quella di una Sicilia che dall'inzio del '900 partecipa a tutte le trasformazioni sociali e politiche della storia. Modesta con astuzia, intelligenza e coscienza di sè riesce a elevarsi dalla sua posizione di miseria e, liberandosi dai pregiudizi e capendo l'importanza della lettura e appassionandosi di politica, vive la sua vita pienamente e liberamente. Tutti i pregiudizi sono banditi dal libro e dalla sua vita: quelli sessuali, quelli sociali, quelli religiosi. E' una lettura che non ti concede respiro, ti costringe ad andare avanti e a stare sempre attenta, anche per gli improvvisi cambi dalla prima alla terza persona durante la narrazione, che però non disturbano la lettura, rendendola anzi più chiara ed incisiva. Dopo questo ho letto altri libri di questa straordinaria scrittrice, ritrovandoci la stessa bellezza e forza dello stile, anche se la storia di Modesta e dei suoi amici e familiari rimane un punto insuperabile. Un libro da leggere, ri-leggere, consigliare e regalare.
L' arte della gioia
"L'arte della gioia" è un libro postumo: giaceva da vent'anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato rifiutato da molti editori, venne stampato in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. Ma soltanto quando uscì in Francia ricevette il giusto riconoscimento. Nel romanzo tutto ruota intorno alla figura di Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune. Una donna siciliana in cui si fondono carnalità e intelletto. Modesta nasce in una casa povera ma fin dall'inizio è consapevole di essere destinata a una vita che va oltre i confini del suo villaggio. Ancora ragazzina è mandata in un convento e successivamente in una casa di nobili dove, grazie al suo talento e alla sua intelligenza, riesce a convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza. Tutto ciò senza smettere di sedurre uomini e donne di ogni tipo. Amica generosa, madre affettuosa, amante sensuale: Modesta è una donna capace di scombinare ogni regola del gioco pur di godere del vero piacere, sfidando la cultura patriarcale, fascista, mafiosa e oppressiva in cui vive. "L'arte della gioia" è l'opera scandalo di una scrittrice. È un'autobiografia immaginaria. È un romanzo d'avventura. È un romanzo di formazione. Ed è anche un romanzo erotico, e politico, e psicologico. Insomma, è un romanzo indefinibile, che conquista e sconvolge.
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2008
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ELISA PAGLIACCIA 29 settembre 2010
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RAFFAELA VIGNOLA 22 settembre 2009
L'ho trovato quest'estate in casa di mia suocera, cui era stato regalato. L'ho trovato con il segnalibro dentro: l'ha iniziato ed abbandonato, probabilmente perchè (conoscendola e sapendo come inizia il libro) le dev'essere sembrato un romanzo erotico.. Il libro, indubbiamente, tratta anche di piacere, offre tanti spunti di riflessione, specialmente sulla libertà, in ogni situazione ed in ogni luogo. E' un romanzo che insegna ed emoziona profondamente, grazie all'intensità dei suoi personaggi, trattati con sapiente introspezione psicologica, puntualmente aggiornata alla loro progressiva crescita ed evoluzione. Non ho trovato tanti romanzi così validi. Lo consiglio a tutti, specialmente a chi è si accosta con scetticismo ai best sellers... infatti, credo che questo romanzo abbia i numeri per diventarlo, ma è ancora poco conosciuto in Italia... (ma come avranno fatto a rendere certe espressioni siciliane?!)
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MICHELE ERCOLE 07 gennaio 2009
Al di là delle informazioni editoriali (relativamente significative) è la storia di una "fuori regola", nel senso più profondo e ampio del termine. Una rivolta permanente alla "normalità", al senso comune dell'amore e della vita. Una scoperta di regole nuove, finalmente umane, affermate e non imposte, offerte per essere scelte ed eventualmente fatte proprie in una Sicilia mai così verde e amara, Una donna che insegna al mondo un altro punto di osservazione, finalmente libero. L'uso delle parole, lo scambio repentino tra prima e terza persona, il passaggio temporale mai dichiarato ma immediatamente avvertibile tra il prima e il dopo, tra il sogno e la presenza, tradiscono un amore non convenzionale per la lingua e un uso "anarchico" delle parole e del loro significato.
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